La Cosenza socialista riconosce lo Stato di Palestina

Sul riconoscimento dello Stato di Palestina da parte del governo italiano, nel nostro Paese si stanno pronunciano diversi consigli comunali. Le mozioni e gli ordini del giorno in tal senso, presentate dai partiti di centro sinistra, hanno già visto il voto favorevole delle Amministrazioni di Torino, Firenze, Milano, Pescara, Modena, Ivrea, Pesaro, solo per citarne alcune. Un analogo Ordine del Giorno è stato votato favorevolmente dal consiglio comunale di Cosenza, guidato dal sindaco socialista Franz Caruso, qualche giorno fa, con il quale i consiglieri chiedono al Parlamento ed al Governo italiani: “Si riconosca lo Stato di Palestina come entità sovrana, nei confini precedenti all’occupazione del 1967 e con Gerusalemme capitale condivisa; di lavorare affinché altrettanto venga fatto anche presso il Parlamento Europeo; di agire in sede ONU per un immediato riconoscimento dello Stato di Palestina come membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, per permettere alla Palestina e a Israele di negoziare direttamente in condizioni di pari autorevolezza, legittimità e piena sovranità; di impiegare tutti gli strumenti politici, diplomatici e di Diritto Internazionale per fermare la colonizzazione e l’annessione dei Territori Occupati Palestinesi”. Questa la richiesta giunta dai banchi della maggioranza di Palazzo dei Bruzi, votata all’unanimità dopo l’uscita dall’aula dei consiglieri della destra. Dal Psi cosentino anche la richiesta di chiedere al governo di interrompere le relazioni istituzionali con i rappresentanti dello Stato di Israele sino a ripristino del diritto internazionale. «Il silenzio, in un momento storico come quello attuale – ha rimarcato il sindaco Caruso – non è consentito, soprattutto a chi vuole rappresentare un Paese che ha una storia ed una tradizione di libertà e di democrazia come il nostro. Ogni piccola azione o iniziativa istituzionale che possa venire anche da città geograficamente distanti dai luoghi dove il conflitto impazza e miete vittime innocenti, rappresenta un modesto, ma significativo contributo per chiedere a gran voce e tutti insieme la cessazione della guerra nella striscia di Gaza e il riconoscimento dello Stato della Palestina».

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