Informativa di Conte sul Consiglio Europeo. L’intervento di Riccardo Nencini al Senato

Intervento del Sen. Riccardo Nencini, in replica all’informativa del Premier Giuseppe Conte al Senato sul Consiglio Europeo del 23 aprile.

“Presidente Conte, molti si aspettavano da lei un discorso di verità: in questa Caporetto planetaria non c’era bisogno di una relazione tecnica.
Siamo di fronte a una crisi senza precedenti: il mondo vive in una condizione di emergenza durevole che probabilmente verrà tacitata solo quando il vaccino sarà disponibile e pubblico. Non era mai accaduto prima che tutte le filiere economiche, turistiche, commerciali e industriali risultassero compromesse.

Dalle crisi profonde si generano sempre dei cambiamenti profondi e radicali. Così radicali che si preparano, in genere,  durante i periodi di transizione. Quello che il governo si prepara a sostenere tra due giorni, al Consiglio Europeo del 23 aprile,  è una parte del cuore del periodo di transizione.

E’ un momento politico decisivo ed è quello in cui si inizia a mettere una pietra per capire come sarà la gestione della fase 2 in Italia e come si comporterà l’Europa nello scenario planetario.
Il punto è come si presenta l’Italia a questa occasione. Non possiamo nasconderci dietro l’Europa: io ho criticato l’UE per mancanza di visione e di strategia circa l’assetto geopolitico che si va preparando, ma circa gli aiuti che sono stati messi in campo, nessuna critica. Se non ci fosse stata la BCE noi oggi guardarderemmo al baratro.

Le domando,Presidente: perché avere una posizione ambigua su quei 37 miliardi del Mes senza condizioni? Lei ha detto: sono un contributo modesto. Modesto? Sono la metà delle due manovre, il “Cura Italia” e il decreto legge che arriverà a breve.

C’è da chiedersi semmai se vi sia una ragione politica che il governo non riesce a dirimere, perché noi paradossalmente ci ritroveremo il 23 aprile a discutere presso le sedi comunitarie, in consiglio europeo,  con una maggioranza divisa e con una maggioranza potenziale che è fatta dall’area più radicale dell’opposizione e da un pezzo della maggioranza che sostiene il governo Conte

Questo è il nodo che immaginavo oggi dovesse essere sciolto, perché altrimenti saremo incalzati da una opposizione fatta del populismo più accattone, perché si continua, con fare anti patriottico straordinario, a grattare la pancia degli italiani e a invocare il capro espiatorio individuando formule da “abracadabra” per risolvere problemi un pò più complessi. (Proteste dai banchi della Lega, Nencini: “Lezioni da voi non ne prendo. Quanto a patriottismo i socialisti non sono secondi a nessuno. Tra Sigonella e il Leoncavallo che Salvini frequentava c’è solo una doppia L, per il resto niente in comune).

Ultima questione: il Presidente Conte ha accennato ad una app che potrebbe essere utilizzata per tracciare gli italiani: il fatto che sia volontaria non è una condizione posta dal governo italiano ma posta dall’Europa. Ma il termine ‘volontario’ è un termine evasivo perché anche le app che si applicano in maniera volontaria sono intrusive e invasive e tracciabili.  Domando: Presidente Conte, se fossi venuto da lei a tenere un esame quando era docente prestigioso dell’Ateneo fiorentino e le avessi detto che si poteva contravvenire all’articolo 2 della costituzione, al 13,14, 15 e 16 della Costituzione, come mi avrebbe trattato da studente?”

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