Guai censure ma i libri per i licei vanno scritti bene

di Nautilus

Il terzo volume di Trame del tempo, dal Novecento a oggi, edito da Laterza e adottato in alcuni licei di Torino, Roma, Milano e Napoli ha sollevato l’attenzione del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha avviato un’indagine ministeriale, per verificare se il testo esprima valutazioni oggettivamente distorte attorno alla natura del governo Meloni, in altre parole se vada oltre una legittima lettura critica. Uno dei responsabili della casa editrice, Alessandro Laterza, è insorto: “Siamo all’anticamera della censura”. Certo, a prima vista, pare assai complicato ritirare di punto in bianco, un testo già adottato in alcuni licei, se quel testo non contiene espressioni scandalose. E tuttavia, leggendo bene, qualche dubbio viene: nel testo Laterza le elezioni del settembre 2022, vinte in Italia dal centro-destra, sono definite «impietose», mentre il partito di maggioranza relativa, Fratelli d’Italia, è descritto quasi fosse il discendente diretto del Pnf, visto che è “arrivato al potere per la prima volta un secolo dopo la marcia su Roma e 77 anni dopo la Liberazione dal fascismo”. Un partito che ha raccolto l’eredità di quella esperienza storica e continua ad avere una stretta relazione con la sua “base” dichiaratamente fascista, come dimostra anche l’inchiesta di Fanpage. Riferendosi all’attività di governo vengono evocate «misure liberticide» e «piani di deportazione» per i migranti. Espressioni obiettivamente tendenziose, di sicuro senza la necessaria distanza storica dai fatti. Una vicenda che, al di là dei possibili esiti dell’indagine ministeriale, suggerisce due considerazioni. 1 Da molti decenni alcuni degli storici più autorevoli, da Spini a Villari, da Gaeta a Vidotto, da Sabbatucci a Colarizi hanno scritto manuali per i licei, esprimendovi quelle sintesi “condivise” che gli storici autorevoli sanno esprimere. 2 La storia richiede distanza dagli eventi. Come si fa ad inserire in uno stesso libro. eventi accaduti 90, 70 o 40 anni fa, assieme ad altri di alcuni mesi fa? E dunque l’“autodisciplina” degli editori sin qui aveva funzionato. Gli studenti delle Superiori hanno il diritto, almeno a scuola, a non essere strattonati. Per quello bastano e avanzano i social e i media più faziosi. Oramai quasi tutti.

Ti potrebbero interessare