di Andrea Follini
Una giornata di lavoro importante, densa di interventi tutti “sul pezzo”, a rimarcare come i socialisti non abbiano tempo per perdersi in voli pindarici, ma sappiano fare della concretezza una bandiera. Scuola, diritto alla casa, sanità, sicurezza, trasporti: questi alcuni dei temi che sono stati trattati, avanzando delle proposte che, grazie anche al contributo arrivato direttamente dai territori, costituiranno la base di una più ampia proposta politica affidata alla elaborazione di alcuni gruppi di lavoro tematici. L’ossatura, quindi, di un piano di lavoro il cui documento finale sarà messo a disposizione di quelle forze politiche che le condivideranno. L’incontro che si è svolto sabato 28 giugno a Bologna, presenti i componenti del Consiglio nazionale e della Direzione Nazionale del nord Italia, testimonia l’attenzione che la segretaria nazionale del Partito intende riservare a questi territori, per un rilancio dell’azione del Psi anche a queste latitudini. I lavori sono stati introdotti da una prolusione del coordinatore delle federazioni del nord Italia Marco Strada, che ha illustrato il programma della giornata, mettendo in luce gli obiettivi che con l’incontro il Partito si proponeva, ovvero di dare nuovo slancio all’iniziativa politica del Partito in tutto il nord. Con la presenza del segretario nazionale Enzo Maraio ad ascoltarli, una quarantina di compagne e compagni sono intervenuti portando il loro contributo all’analisi ed alla proposta, rimarcando la propria disponibilità ad un lavoro di gruppo che vedrà impegnati i componenti degli organismi nazionali nei prossimi mesi, attraverso incontri in presenza ma anche via web, per facilitare la partecipazione. Le proposte sugli argomenti toccati avranno una chiara matrice interpretativa legata alla particolarità delle regioni del nord (Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, cui si è deciso di aggiungere le Marche), offrendo quindi una sorta di chiave di lettura “personalizzata” dei problemi di questa parte d’Italia, e mettendo a disposizione delle soluzioni. Un modo per rafforzare quella rete che Maraio, nel suo intervento conclusivo, ha chiesto di saldare ulteriormente, facendo scuola delle esperienze positive già attuate dalle federazioni regionali, incentivandolo e strutturandole a dimensione nazionale, così come si rende necessaria una ancora maggiore interazione personale tra i componenti di Consiglio e Direzione nazionali: fare squadra, per fare meglio. Negli interventi è parsa chiara la comunanza d’intenti, come l’analisi di una situazione non certo felice dal punto di vista soprattutto sociale e sanitario; la necessità di riappropriarsi di un tema particolarmente sentito dagli italiani, quello della sicurezza, è stato evidenziato in diversi interventi, con il bisogno di declinarlo in un contesto che non può essere unicamente repressivo, come invece prevede il Governo Meloni. Altra necessità emersa da più voci è stata quella di ripensare al dialogo con il mondo del lavoro, anche dopo la sconfitta dei referendum, rafforzando il dialogo con il sindacato ma anche e soprattutto riprendendo il confronto con gli imprenditori che, nel passato, sono stati fortemente e falsamente lusingati dalla destra sulla prospettiva di quelle riforme chieste da tanti ma che non hanno mai visto la luce, a partire da quella di una semplificazione burocratica che troppo spesso è stata invece intesa come una possibile anarchia, una lasciar fare indisturbati ma che, come visto, non ha portato ad alcun beneficio per le imprese stesse. È necessario riprendere quindi un lavoro, intenso, stringente e pragmatico, come lo ha definito Maraio, per rimettere al centro del dibattitto, anche al nord, la politica. Quella con la “P” maiuscola. Quella socialista.