Giustizia. Psi, sosteniamo referendum con convinzione, giustizia inefficiente ha creato storture terribili

“Non abbiamo avuto nessun imbarazzo a sostenere subito i referendum sulla giustizia. Anzi, la pluralità delle forze politiche che li sostengono è un buon segno. Il Parlamento dovrebbe anticipare i tempi e imprimere una svolta garantista aprendo finalmente un dibattito serio sul tema”. È quanto ha affermato il segretario Enzo Maraio, nel corso della conferenza stampa sulle ragioni del referendum sulla giustizia, promossa da ReL – Riformismo e Libertà di Fabrizio Cicchitto, dove erano presenti Riccardo Nencini, Emma Bonino, Roberto Giachetti, Elio Vito. Maraio ha aggiunto:  “teniamo particolarmente ai quesiti sulla separazione delle carriere dei magistrati, sulla responsabilità civile e sulla Legge Severino che spesso si è rivelata dannosa: con la la pena accessoria di sospensione del pubblico ufficio per sindaci e amministratori, ad esempio, il risultato è stato la mummificazione dei processi decisionali.  La malagiustizia in Italia ha avuto effetti devastanti sui cittadini”- ha proseguito sottolineando che “abbiamo la giustizia più lenta d’Europa. Vi sono storture che vanno colmate e superate per restituire credibilità al sistema giudiziario. La lentezza della burocrazia si è evidenziata anche dopo l’abolizione della prescrizione che ha affermato impostazione che imputato diventa condannato a vita”- ha concluso Maraio.
Riccardo Nencini ha proseguito: “Condividiamo la sostanza dei referendum sulla giustizia, che per noi socialisti non sono una novità. Ci battiamo da sempre, dentro e fuori il parlamento, per una giustizia giusta. Sono depositate in parlamento proposte di legge sulla separazione delle carriere, sulla elezione dei membri del CSM”- ha sottolineato Nencini intervenendo alla conferenza stampa. “Usciamo da un periodo in cui si era verificato un connubio terribile: un ministro della giustizia si definiva populista e poi i fatti  accaduti nel Csm e narrati da Palamara. Di fronte a tutto questo possiamo essere critici rispetto alla forma di alcuni quesiti – ha concluso Nencini – ma ne condividiamo l’impianto generale. Bisogna andare alla sostanza dei referendum e non perdersi nelle sottigliezze dei singoli quesiti”

Roma, 17 giugno 2021

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