“Il testo della riforma della Giustizia approvato ieri in Consiglio dei Ministri segna un primo passo decisivo per il superamento del giustizialismo, a cui spesso eravamo abituati negli ultimi anni. I socialisti hanno sempre contestato e non votato le riforme improntate sullo slogan del “fine processo mai”. Il Governo Draghi archivia la riforma Bonafede, rende più ragionevole le norme sulla prescrizione e colloca la giustizia in Italia nell’alveo dei principi del garantismo e dei dettati costituzionali. Senza false minacce e finti dietrofront si poteva arrivare ad un testo condiviso anche prima. Ora è necessario andare oltre e modificare le storture del sistema giudiziario italiano, a partire dalla riforma del Csm e dalla separazione delle carriere dei magistrati, anche attraverso i referendum. I socialisti saranno con i propri banchetti nelle piazze italiane il 7 e 8 agosto per raccogliere le firme e dare il proprio contributo per migliorare la giustizia in Italia.
Craxi. Maraio a Elly Schlein: “Tempo è maturo per unire le sinistre”
“Craxi e Berlinguer non riuscirono ad unire le sinistre. E nemmeno dopo la caduta del