Giovani europeisti a Bonino: hai tradito la nostra storia e le nostre battaglie comuni di libertà per un posto sicuro.

Con la scelta di oggi, i leader di +Europa, Bonino Della Vedova e Magi, ci deludono profondamente. Questa lettera aperta nasce con l’intento di dirlo chiaramente. Molti di noi sono stati simpatizzanti radicali per anni, ma non dopo oggi. Molto di noi sono stati per anni ispirati al progetto della Rosa nel pugno. Dopo questa scelta, la nostra stima svanisce.

Abbiamo ascoltato +Europa e Tabacci rivolgersi a noi giovani, spiegando che la lista che sta per nascere, +Europa e centro democratico, ha lo scopo di parlare del nostro futuro. Come non essere d’accordo: è proprio il motivo per cui, in quanto aderenti a Insieme, abbiamo sperato fortemente che +Europa sposasse il nostro progetto.
Avremmo potuto parlare di futuro dando continuità e ancora più autenticità a una storia di battaglie fatte insieme da socialisti, radicali e, più in generale, laici italiani ed europei. La storia delle battaglie che hanno reso l’Italia un paese più libero, civile e laico. Ecco la parola che non abbiamo sentito oggi, sebbene simbolo dell’identità radicale, così come nostra: laicità. Né abbiamo sentito alcun richiamo alle tante battaglie dei radicali contro la partitocrazia. E non è difficile capire il perché. Scegliendo di unirsi a centro democratico, i radicali rinunciano alla propria identità e alla propria storia. Bruno Tabacci gode del nostro rispetto ma appartiene alla storia democristiana della politica italiana. Cioè tutto ciò che è contrario a laicità e l’ultimo che possa iscriversi alla lotta alla partitocrazia. È un politico apprezzato, certamente animato da profondo spirito democratico, ma la sua storia è molto distante da quella dei radicali. Lo dicono i fatti.

Perché tanta amarezza, qualcuno potrebbe chiedersi. Perché una strada per permettere a +Europa di concorrere a queste elezioni mantenendosi integri c’era e si chiama Insieme. E l’abbiamo detto tante volte, in tanti modi. Avete preferito ascoltare il tatticismo e la possibilità di acchiappare un collegio uninominale “sicuro” in più. Noi invece avremmo voluto fare una campagna elettorale per raccontare come possiamo migliorare l’Italia, insieme a voi. Avete scelto un’altra strada, per il vostro esclusivo interesse personale e contro quello degli Italiani. Abbiate la dignità e il coraggio di dire la verità, come tante volte avete giustamente chiesto agli altri di fare.

A tutte le ragazze e i ragazzi che nutrono speranze nell’Europa unita, a tutte le compagne e i compagni socialisti ma non solo, a quei giovani laici e riformisti che condividono un orizzonte più largo e aperto, chiediamo di condividere questo appello, stilato con logica amarezza ma anche con fiducia, per costruire insieme un percorso autenticamente europeista nella serena convinzione di essere ormai, purtroppo, gli unici a poterlo perseguire con la necessaria coerenza e convinzione.

Elisa Gambardella
Francesco Bragagni
Luigi Bennardi
Riccardo Caboni
Mattia Ciafardo
Andrea Frizzera
Marcello Gianferotti
Alessandro Maffei
Lorenzo Malfatto
Gianpiero Carlo Milani
Nicolò Musmeci
Riccardo Oliva
Enrico Maria Pedrelli
Leonardo Pierini
Daniele Riggi
Scipione Roma

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