di Enzo Maraio
È tempo di tornare alla grammatica della politica. Per questo abbiamo puntato su un nuovo percorso: la nostra Next Gen, la riuscitissima summer school del Psi, è solo il primo passo di un investimento reale e strutturale sui giovani. Vogliamo formare una nuova classe dirigente che abbia strumenti, visione e radici forti nei valori del socialismo italiano. Non si tratta solo di educazione politica, ma di restituire profondità alla partecipazione, consapevolezza alla militanza e concretezza all’impegno pubblico. Questo lavoro di ricostruzione culturale è fondamentale anche per affrontare le sfide più immediate. Penso, ad esempio, alla tornata elettorale delle prossime regionali, dove nel centrosinistra si stanno registrando convergenze su candidature unitarie e condivisibili. Ma il metodo utilizzato è sbagliato: si preferisce la logica degli incontri ristretti, piuttosto che un confronto aperto e inclusivo. Si bypassa, ed è un errore, la politica. È necessario invece tessere insieme la tela delle alleanze, quel filo rosso che può condurci alla vittoria solo se capace di coinvolgere tutte le forze politiche e civiche. Chi oggi guida la coalizione ha numeri e responsabilità: deve aprire, dialogare, includere, non limitarsi a trattare con una parte. C’è il rischio concreto che si riproponga una nuova “stagione dei sindaci” come quella dei primi anni Duemila, quando i partiti furono relegati in seconda linea. Anche oggi, in alcune aree del centrosinistra, si tenta di esportare modelli locali sul piano nazionale, dimenticando che il centrosinistra ha dato il meglio quando il lavoro territoriale era guidato da un progetto politico nazionale, sostenuto da partiti forti e da corpi intermedi vivi. Di fronte alla propaganda del governo Meloni – fatta di prepotenza, poltronismo e bugie – serve una proposta alternativa solida e pragmatica. Sui diritti sappiamo da che parte stare, perché è la nostra storia a dircelo. Ma dobbiamo saper parlare anche di doveri, di sicurezza senza derive punitive, di diritto alla casa con risposte concrete contro occupazioni e sgomberi disumani. Serve concretezza. Quella che i sindaci migliori dimostrano ogni giorno. Ma serve anche una visione politica che solo partiti forti, aperti e formativi possono garantire. Ed è proprio da qui che vogliamo ripartire.



