di Alessandro Silvestri
Quattordici nuovi reati e nove aggravanti di reati già contemplati dal Codice. Con questo risultato, il 4 giugno scorso, il Senato ha varato definitivamente a maggioranza il dl Sicurezza. Leggendo tra gli articoli del decreto, forse non approfonditi del tutto dalla stampa, si spazia dalla sim per i migranti, alla detenzione libera di armi da parte delle forze dell’ordine; dall’inasprimento di leggi già esistenti alla messa al bando della cannabis leggera, rimettendo di nuovo il settore in mano alle mafie, che sentitamente ringraziano (se c’è una caratteristica di questo Governo e della sua maggioranza parlamentare, oltre che apparire spesso e volentieri in modalità raffazzonata, è l’uzzo di voler punire la microcriminalità, dimenticandosi quasi sempre, della macro). Per non tacere sulle nuove norme operative previste per i Servizi segreti. E menomale che è saltata quella che ricordava i fasti dell’Ovra o della Nkvd sovietica, ovvero l’obbligo a tutta la pubblica amministrazione e alle università a collaborare con i servizi. Questo per comprendere a grandi linee, le radici di cultura democratica di chi ci governa attualmente. Tanto che non c’è niente di niente, per esempio, contro le associazioni neofasciste, le adunate col braccio teso e le occupazioni di immobili non destinate ad uso abitativo, come quelli occupati da oltre vent’anni, da Casa Pound, oltretutto di proprietà pubblica. Ma vediamo rapidamente a spanne di cosa si tratta. Intelligence: oltre a raggruppare tutte le precedenti varie normative in deroga, si introduce la possibilità di partecipare direttamente a gruppi terroristici nelle figure apicali e di fabbricare e possedere esplosivi nelle operazioni consentite. Resta da vedere chi e per cosa consentirà. Terrorismo: viene introdotto il reato di detenzione di materiale con finalità di terrorismo. Come le istruzioni per preparare ordigni e sostanze tossiche, attacchi violenti e sabotaggi. Se però dimostri che fai parte dei servizi, ti restituiscono tutto con le dovute scuse. Antimafia: si parla di maggiori poteri discrezionali del Prefetto, che potrà escludere temporaneamente alcune decadenze interdittive alle aziende coinvolte in provvedimenti antimafia, se questi comportano la totale mancanza di mezzi di sussistenza all’imprenditore coinvolto, oltre alla gestione dei beni sequestrati e confiscati, secondo criteri di maggiore trasparenza ed efficienza. Rafforzati anche i controlli sui noleggi auto, che dovranno essere segnalati anche per i reati di mafia e criminalità organizzata. In sostanza quando vai a noleggiare un’auto, se dichiari di essere mafioso o terrorista, non te la danno. Pacchetto forze dell’ordine: maggiori pene per resistenza a pubblico ufficiale, tutela legale in caso di processi per reati commessi in servizio. Sarà consentito inoltre alle forze di polizia la detenzione di alcune tipologie di armi anche quando non si è in servizio. Speriamo non si tratti di sciabole tintinnanti. Sostegno alle vittime di usura: l’articolo specifico prevede che gli operatori economici vittime del reato di usura, o beneficiari dei mutui erogati (che spesso è la stessa cosa) siano affiancati da un esperto incaricato di assisterli nel percorso di rilancio economico e reinserimento nel circuito legale. Occupazioni abusive: nasce il reato di occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui, punito fino a sette anni di reclusione. Prevista la possibilità per la polizia giudiziaria di disporre il rilascio immediato dell’immobile occupato, anche senza mandato del giudice, in caso di occupazioni illegittime. Ecco il “core business” di tutto il decreto, quello più acchiappavoti. Speriamo funzioni davvero e riesca a tutelare anche quegli abusivi che si trovano in gravi e oggettive difficoltà, offrendogli una alternativa col sostegno pubblico. Manifestazioni di protesta: l’occupazione di strade e ferrovie diventa un reato penale. Periodo difficile anche per ruspe e trattori. Ogni tanto fanno anche cose buone. Pure nelle carceri e nei centri per migranti (che avrebbero entrambi anche altri seri problemi) inasprite le pene per rivolte e per resistenza passiva. Truffa e accattonaggio: inasprite le pene contro chi impiega minori per l’accattonaggio e per le truffe sui mezzi pubblici, nelle stazioni e metropolitane, mentre è previsto l’arresto in flagrante per le truffe verso soggetti con minorata difesa. Madri in carcere: modificata la disciplina sulle detenzioni di madri con figli piccoli, la custodia in carcere sarà ammessa solo in istituti con misure attenuate. Cannabis: si ritorna indietro, rimettendo tutto il consumo delle cannette nelle mani della criminalità. Il Psi chiede da sempre la legalizzazione delle sostanze leggere come appunto la canapa. Le ragioni per farlo anche oggi sono molte e valide più che mai. Ecovandali: gli imbrattatori di edifici pubblici in galera, da sei mesi a un anno e mezzo. Bene, però ci si ricordi che le carceri scoppiano e a occhio e croce con questi provvedimenti ne serviranno parecchie altre. Sim ai migranti: si voleva che l’acquisto delle sim telefoniche per i migranti, fosse legata al permesso di soggiorno, una cattiveria gratuita senza nessun effetto pratico, poi si è giunti al compromesso del documento d’identità. Nel decreto ci sono molte altre norme, già segnalate dalle opposizioni per la loro controversia e disorganicità, testo che si aspetta di leggere sulla prossima Gazzetta Ufficiale. Ci auguriamo che quanto promesso da Giorgia Meloni per andare a Palazzo Chigi, diventi realtà: più lavoro, più sicurezza, più benessere per tutti. Una Italy great again… Ma trasformare l’acqua in vino, è una specialità di cui solo pochissimi al mondo sono dotati.