Il Psi piange la scomparsa di De Michelis.
Maraio, compagno colto e dall’intelligenza raffinata, sognava Europa unita
“Oggi i socialisti italiani hanno perso un grande compagno. È con il cuore colmo di tristezza che esprimo profondo cordoglio per la scomparsa di Gianni De Michelis e con affetto ci uniamo al dolore dei suoi familiari”. Così in un post su Facebook, il segretario del Psi, Enzo Maraio, non appena appresa la scomparsa di Gianni De Michelis, già dirigente del Psi di lungo corso.
Nato a Venezia il 26 novembre 1940, laureato in Chimica industriale, è stato docente universitario. La sua carriera politica inizia nel 1964. Nel 1969 diviene componente della direzione socialista e poi responsabile nazionale dell’organizzazione del partito. Dal 1976 al 1993 è stato deputato del Psi, più volte ministro: alle Partecipazioni statali, poi ministro del Lavoro e della previdenza sociale durante i due governi presieduti da Bettino Craxi. È stato vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri.
Da ministro degli Esteri, De Michelis ha affrontato la caduta del muro di Berlino nel 1989 e l’invasione del Kuwait da parte dell’Iraq il 2 agosto 1990. Voglio ricordare due tratti caratteristici di Gianni: l’amore per la cultura che definiva “il petrolio dell’Italia” e il suo incrollabile europeismo. Colto, dall’intelligenza acuta e raffinata”- ha aggiunto il segretario Maraio.
“ A Gianni De Michelis, che da ministro degli Esteri, ha firmato per l’Italia l’adesione al trattato di Maastricht, dedicheremo quest’ultimo tratto di campagna elettorale nel solco del suo sogno di un’Europa unita e in pace”- ha concluso.
Roma, 11 maggio 2019