di Enzo Maraio
E’ di questi giorni la notizia che la Procura di Milano ha chiuso le indagini per una evasione fiscale di quasi 900 milioni di euro nei confronti del colosso del web Meta, la società che possiede Facebook, Instagram, Whatsapp ed altre piattaforme. Pare che Meta, a fronte di un fatturato non dichiarato di 3,9 miliardi in sei anni, abbia accumulato questa cifra esorbitante di mancato pagamento all’erario. Ma c’è di più: sul fronte del fisco, mentre le nostre piccole e medie imprese, linfa vitale del tessuto produttivo del paese, pagano ogni anno 24,7 miliardi di tasse, le 25 principali web company mondiali – Meta non è l’unica big tech che sembra aggirare le imposizioni fiscali, ci sono anche Netflix, Google, Amazon ed altre – ne versano molto meno: poco più di 200 milioni. Briciole. Davide contro Golia. In sostanza, le aziende italiane pagano 120 volte di più delle big tech. Penalizzare i piccoli imprenditori e favorire i giganti, è una scelta precisa del Governo, non un incidente. Eppure, con l’elusione del fisco delle grandi web company, circa 50,7 miliardi, si potrebbe finanziare la sanità pubblica, garantire le cure ai più fragili, equiparare gli investimenti italiani per la sanità a quelli della media europea. E ancora, alleggerire gli italiani dall’incudine delle tasse, tutelare gli imprenditori italiani che ogni giorno si ingegnano per pagare gli stipendi, produrre e che, soprattutto, rispettano la legge. La poca volontà di questo governo di incidere sulla lotta all’evasione, un grande male del paese, è costantemente certificata. Dai condoni, alla ‘copertura’ politica di alcuni Ministri, come Santanchè, che dovrà affrontare processi per truffa aggravata, frode fiscale e falso in bilancio. Un quadro sconsolante. La verità è che quello dell’elusione fiscale è un tema che è stato sempre trattato – per onestà intellettuale dico: in parte anche dalla sinistra negli anni passati – in modo lassista, per poter meglio manipolare il consenso, per cui l’evasione non viene considerata una cosa grave. Allora, per evitare di fare i forti con i deboli e i deboli con i forti – pensare al rapporto tra Elon Musk e Giorgia Meloni è quasi naturale – bisognerebbe che il Governo avesse il coraggio di pretendere che le big tech risarciscano lo Stato di quanto sottratto con l’elusione fisale. E collegare la necessità di una tassazione che anche se elevata, sia progressiva, ma con il mantenimento del welfare. Che significa sanità, istruzione, previdenza. Tutti elementi di coesione e di cittadinanza. Temo che non accadrà.