Dantedì. Lectio magistralis di Nencini a studenti, fu anche uomo civico, mito della cultura universale

“Uno dei grandi miti della storia della cultura universale. Dante non fu soltanto un grande poeta e scrittore fiorentino, ma un uomo civico che prese parte all’attività politica della sua città”. E’ un passaggio della lecito magistralis svolta per l’Istituto Dante di Roma, del presidente della Commissione Istruzione e Cultura del Senato, Riccardo Nencini, in occasione del ‘Dantedì’, la giornata dedicata a Dante Alighieri che ricorre oggi.
“E’ Dante il protagonista, insieme a Giotto e Arnolfo di Cambio, della Firenze che conosce il primo vero Rinascimento, una rivoluzione nel mondo delle arti. Firenze era una città meravigliosa in cui esplodevano le arti, le corporazioni avevano un ruolo fondamentale nella vita civica della città, una città di cantieri”- ha aggiunto Nencini nella lezione.
“Alla libertà Dante dedica molti versi: il libero arbitrio inteso come la libertà di scegliere in piena coscienza. La ‘libertà’, la responsabilità individuale e l’impegno civico sono temi a cui Dante ha dedicato molto, tanto che fu soldato, ambasciatore, Priore. Una parte significativa della sua vita fu dedicata alla politica e al servizio della sua città”- ha aggiunto Nencini. “Dante fece del cammino verso la speranza uno dei suoi fari”- ha aggiunto. “Oggi che la speranza è più debole, che l’Italia è piegata dalla pandemia e prevalgono la rassegnazione e il rancore, se dovessimo calare la vicenda dantesca nella vita sociale, economica, politica e istituzionale di questi anni terribili, il cammino dantesco della speranza  potremmo tradurlo ritrovando in esso tutta la sua modernità. Un poeta ’Sommo’ per gli antichi ma lo è anche per noi”
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