Covatta. Il cordoglio di intellettuali, giornalisti e del mondo politico

L’illustrazione in copertina è del deputato socialista Fausto Longo.

Si è spento ieri, a Roma,  Luigi Covatta. Sono state molte le dichiarazioni in ricordo del Direttore di Mondoperaio, arrivate nella sua redazione e al Psi. “Andremo avanti con il suo esempio” – ha detto il presidente della Fondazione Socialismo Gennario Acquaviva (clicca qui per leggere il messaggio). “Con Gigi Covatta se ne va un pezzo della nostra storia, un protagonista indiscusso del Psi” – ha dichiarato Enzo Maraio. “Gigi c’era sempre. Dicono avesse un metodo superato di fare politica, approfondire, leggere, studiare. E invece è di una modernità assoluta se vuoi capire come va il mondo” – ha aggiunto Riccardo Nencini (clicca qui per vedere l’intervento di Nencini in Aula al Senato in ricordo di Gigi Covatta) “Un uomo politico e un intellettuale di valore” –  lo ha definito Bobo Craxi (clicca qui per leggere le dichiarazioni). “Covatta aveva la tessitura intelligente e ironica del pare e del pensare la politica”- ha sostenuto Stefano Rolando (clicca qui).

Rino Formica:  “Il socialista Gigi Covatta sarà ricordato per l’immenso lavoro culturale  che ha sviluppato da intellettuale  militante del Partito Socialista per il rinnovamento e la modernizzazione della sinistra negli ultimi 50 anni. Penso, anche che il suo pensiero dovrà essere studiato a fondo su un punto essenziale:l’incontro tra il pensiero sociale cattolico e la elaborazione della dottrina liberatrice della sinistra non poteva avvenire sul terreno della pregiudiziale antisocialista,come fu posto e ancora oggi vive nell’incontro tra post comunisti e post sinistra democristiana.
Covatta ha sempre considerato questo indirizzo pericoloso e fuorviante. I fatti ci dicono che aveva ragione :quella pregiudiziale antisocialista ha spostato a destra il popolo di sinistra ed ha ridotto la sinistra ad un minimalismo governativo subalterno al fondamentalismo populista.Sarà compito delle nuove generazioni riprendere il testimone dell’opera dell’indimenticabile Direttore di Mondo Operaio”.

Rernato Brunetta, ministro per la PA”Ci ha lasciati Luigi Covatta, direttore di ‘Mondoperaio’, mio amico, appassionato socialista, un riformista nelle idee. Un abbraccio sentito alla famiglia e ai suoi cari”

Gianni Pittella, senatore Pd: “Il direttore di Mondoperaio Gigi Covatta non è più e la sua scomparsa mi addolora. Parlamentare e sottosegretario di lungo corso, è stato un intellettuale spigoloso, un polemista brillante, un socialista vero e, per me, un amico che mi mancherà”.  Clicca qui per rivedere l’intervento di Pittella in Senato.

Federico Fornaro, capogruppo Leu Camera”Con la scomparsa di Gigi Covatta la sinistra italiana perde un politico e un intellettuale sempre attento a ricercare la giusta interpretazione dei cambiamenti
della societa’ italiana. Covatta e’ stato un riformista coerente e rigoroso, aperto al confronto tra le diverse culture politiche, mai fazioso. Manchera’ alla sua famiglia, a quella piu’ grande dei socialisti e a tutti quelli che lo hanno conosciuto e stimato”.

Stefano Ceccanti, Pd, vice presidente ‘Libertà Eguale’ “E’ scomparso Luigi Covatta che, tra le moltissime cose fatte nella sua vita, molte delle quali altri potranno ricordare meglio di me, aveva lavorato in prima persona per far nascere e crescere la nostra associazione ‘Liberta’ Eguale’, ritrovo di tanti riformisti di diversa ispirazione. Di ‘menscevichi’, ai quali e’ titolato uno dei piu’ bei libri di Covatta sulla storia dei riformisti nell’Italia repubblicana. Lui stesso aveva realizzato nella sua persona, insieme a Carniti, Labor ed altri, una fusione tra il riformismo di matrice cattolico democratica e socialista, precorrendo i tempi nuovi, ed aveva proposto una lettura non complottista della fine del primo sistema dei partiti per incapacita’ di innovazione. Ci manchera’ moltissimo”.

Valdo Spini. “Conoscevo Luigi ‘Gigi’ Covatta fin dai  primi anni dell’Università quando egli svolgeva con grande  intelligenza e passione il ruolo di segretario nazionale dell’Intesa  Universitaria, l’organizzazione degli studenti cattolici,  un’associazione viva e impegnata per la riforma dell’università e per  la partecipazione degli studenti stessi alla vita del paese. Ho molto  apprezzato la sua scelta susseguente di entrare nel Psi nel 1972 con  l’Acpol di Livio Labor. Una scelta controcorrente per molti aspetti
che venne a collocarsi nell’ambito della sinistra socialista di  Riccardo Lombardi”. Così l’ex parlamentare e ministro socialista Valdo Spini, già vicesegretario nazionale del Psi e presidente del  Coordinamento Riviste Italiane di Cultura, cui la rivista diretta da  Luigi Covatta, ‘Mondoperaio’, aderisce. Al Psi Luigi Covatta ha dato tutto se stesso in vari incarichi, in  particolare alla direzione del Centro Studi che tanto contribuì  all’elaborazione ideale e programmatica del nuovo corso socialista. In quel Partito Socialista Luigi Covatta rappresentò una coscienza al  tempo stesso critica e costruttiva – ricorda Spini – Arricchiva e stimolava con questa sua presenza tutti noi” Covatta – aggiunge Spini – aveva partecipato, nella sua fase  iniziale, alla costituzione dei Democratici di Sinistra (Ds), per poi distaccarsene, deluso dalle modalità di svolgimento di quella vicenda. Aveva assunto negli ultimi anni la direzione di ‘Mondoperaio’ per  proseguire l’azione politica e culturale di questa grande e  prestigiosa testata socialista. Una bella personalità, quella di Gigi: un compagno fedele ai suoi ideali e ai suoi valori. Un caro, fraterno amico”.

Fabrizio Cicchitto”La perdita di Luigi Covatta e’ gravissima. Nel passato ha svolto un ruolo politico e culturale fondamentale nell’indirizzare sotto la guida di Livio Labor rilevanti forze cattoliche verso la scelta del socialismo riformista. Attualmente insieme a Gennaro Acquaviva ha svolto un ruolo fondamentale nel salvataggio e nel rilancio di Mondooperaio e poi in un lavoro di ricostruzione storica fatto con grande organicità e rigore scientifico insieme ad alcuni tra i migliori storici italiani per la ricostruzione storiografica del socialismo italiano durante la guida e la direzione di Bettino Craxi. Possiamo dire che se questa volta a proposito della battaglia socialista e anche della fine del Psi la storia non è stata scritta soltanto dai vincitori questo lo dobbiamo proprio al lavoro culturale svolto da Luigi Covatta insieme a Gennaro Acquaviva. Per questo tutti i socialisti e non solo loro sono  debitori nei confronti di Luigi per uno straordinario lavoro culturale da lui fatto dalla seconda metà degli anni Novanta ad oggi.”

Laura Garavini, IV.Addio a Luigi Covatta. Un politico di rara intelligenza e, prima ancora, una persona di grande spessore. Intellettuale mai scontato e acuto osservatore della societa’, ha saputo intuirne i cambiamenti ed esigenze. e lavoro. Chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e le istituzioni tutte, ne sentiranno la mancanza ”

Margherita Boniver, presidente Fondazione Bettino Craxi”La Fondazione Bettino Craxi ricorda con
cordoglio e rimpianto la vicenda umana e politica di Luigi Covatta,  ultimo formidabile direttore di Mondoperaio, storica rivista fondata  da Pietro Nenni. A lungo parlamentare e membro di governo del Psi  degli anni Ottanta, Gigi verrà evocato soprattutto come uomo di solida cultura riformista che non ha mai abdicato alla passione per buona  politica”.

 

 Marco Preioni Ne sono molto dispiaciuto. Pur essendo schierati su “fronti” contrapposti, grazie alla sua capacità di comprendere e smussare possibili contrasti, avevamo mantenuto un cordiale rapporto in Senato e ancor più dopo il mandato tanto che aveva ospitato alcuni miei brevi scritti sulla sua autorevole e storica rivista Mondoperaio. Mi mancherà l’ amico Luigi.

Massimo Cacciari Cari compagni della Redazione di Mondo Operaio , partecipo con grande dolore alla scomparsa di Luigi. Lo ricorderò sempre per la sua intelligenza, per la sua onestà intellettuale, per la sua cultura – uno dei primi rappresentanti di quella èlite politica che la società italiana avrebbe potuto costruire e ha sistematicamente distrutto. Un abbraccio alla sua famiglia e a tutti voi, Massimo Cacciari.
Giampiero Mughini per l’Huffington post (clicca qui per leggere l’articolo)

Oreste Pastorelli Nel luglio del 2008 divenni tesoriere del Psi e tre mesi dopo assunsi la presidenza della Nuova Editrice Mondoperaio. Con il segretario Riccardo Nencini avevamo l’ambizione di restituire ai socialisti la loro storica rivista. Fu allora che contattammo Gigi Covatta, che si mise da subito a disposizione per prendere in mano il progetto. Uscimmo con il primo numero a marzo del 2009. Un bel risultato! Anche se con poche risorse economiche, abbiamo portato avanti insieme una pubblicazione per noi importante, unica nel suo genere, che tuttora ospita sulle sue pagine grandi firme della politica e della cultura italiana. Per questo voglio ringraziare Gigi che, insieme a Gennaro Acquaviva, si è dedicato quotidianamente al mensile fondato da Pietro Nenni.

Fino a ieri abbiamo collaborato, anche quando le pubblicazioni sono passate dal marzo 2019 sotto la Fondazione Socialismo. Gigi lo ha fatto con lo spirito di sempre: ruvido e tagliente come pochi, ma con con la sensibilità di un uomo buono, di un fine intellettuale, di uno dei migliori esponenti della nostra storia. Con lui se ne è andato un pezzo importante del Psi. Il mio pensiero in questo momento è per Nicla, a cui mando un grande abbraccio!
Giulia Giuliani Ringrazio il mio direttore Luigi Covatta a cui saró sempre riconoscente per tante ragioni. Mi ha insegnato innanzitutto un mestiere dando ordine e dignità alla mia formazione professionale. Covatta era una persona affettuosa, premurosa e generosa: sapeva sempre quando era il momento per chiedermi se fosse tutto in ordine e se avessi bisogno di qualcosa e all’occorrenza intervenire. Covatta era una persona libera e che faceva sentire liberi nei pensieri come nei comportamenti. Nei momenti di concitazione o di tensione (nel complesso lavoro di relazioni che una redazione comporta) mi sono sempre potuta affidare alla sua esperienza e saggezza che avevano il dono di riportare nei limiti corretti le mie insofferenze o intemperanze. “Calma” mi impartiva con voce ferma, “una croce al giorno”. Insomma Covatta é stato il miglior direttore che ciascuna redattrice vorrebbe avere. Forse gli sarebbe piaciuto che gli dessi del “tu” come accade tra “compagni” ma la stima per un grande e il rispetto per una rivista storica come Mondoperaio non mi ha mai reso facile farlo sin dal giorno in cui valutó la mia candidatura a segretaria di redazione nel suo ufficio a piazza San Lorenzo in Lucina, nella sede del Psi che ospitava la rivista, in cui era proprio obbligatorio darsi del tu. Mi sembrava di non meritare tanta confidenza e tanta fiducia incondizionata. Io mi presentai con le mie carte piú belle ma Covatta nel’ascoltare il contenuto della tesi di laurea e il nome del relatore storse il naso. Mi tenne in attiva osservazione per alcuni mesi, silenzi e sguardi eloquenti, ma da subito mi portò con lui nella mischia del lavoro di redazione. Le riunioni guidate da Covatta e partecipate dal un folto numero di collaboratori sono stati momenti esaltanti: ho sempre sentito di avere il privilegio di toccare la storia attraverso il racconto e il metodo che derivava dalla sua concreta esperienza politica e poter lavorare con lui ogni giorno per far vivere la rivista fondata nel 1948 é stato un sogno, da quando da liceale salendo al Manifesto per consegnare un comunicato, mi soffermavo a guardare con ammirazione e commozione la vetrina di Via Tomacelli dietro la quale erano esposte alcune copie storiche di Mondoperaio.
Infine, serberó nel mio cuore le fantastiche colazioni in una pasticceria siciliana, a due passi dalla tipografia, con cui per un lungo periodo Covatta decise di festeggiare ogni mese la chiusura del numero, consegnando a mano a Daniela, la nostra grafica, le ultime bozze corrette e premiare cosí il nostro impegno. Senza mai dimenticare un dolcino da portare a casa per Nicla.

(Articolo in aggiornamento)

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