Bravi politici che avete “disertato” Wimbledon

di Nautilus

L’accusa è scattata subito, nel giro di pochi minuti. Jannik Sinner aveva appena vinto il più importante torneo di tennis al mondo e sui social è partita la consueta “caccia al colpevole”: “Per Alcaraz c’era il Re, i nostri politici dov’erano?”. Oramai lo sappiamo: le suggestioni demagogiche vanno a pescare tra gli istinti “facili” e figurarsi quando sull’esca c’è scritto “politici”. Ma nel grido di dolore c’era soprattutto un bersaglio, sempre lo stesso da parte di una certa sinistra: Giorgia Meloni. Che meriterebbe di essere incalzata, attaccata, sconfitta chirurgicamente e politicamente. Non su Wimbledon. E c’era pure chi se la prendeva con Mattarella e in quel caso le firme, di destra e di sinistra, erano ispirate dall’ostilità (che dura da tempo) per un Capo dello Stato che, da subito e con argomenti forti, ha difeso per davvero l’Ucraina. Alla fin fine tutte polemiche pretestuose. Salvo la Coppa Davis, che è competizione per squadre nazionali, il tennis è sport individuale, ai tornei partecipano i singoli giocatori, supportati da fior di team. Team milionari e internazionali. E infatti, quando i più grandi tennisti della storia hanno vinto i tornei più importanti, non è mai capitato che un Presidente degli Stati Uniti, o svizzero, oppure il primo ministro australiano o spagnolo si presentassero alle premiazioni. Diverse le competizioni per Nazionali, dalle Olimpiadi ai Mondiali di calcio. È naturale, in questi casi, che un Capo di Stato o un capo di governo, partecipino. Esemplare il comportamento di Sergio Mattarella l’11 luglio del 2021. Quel giorno, a Londra, erano in programma la finale del torneo di Wimbledon (in campo Matteo Berrettini) ma anche la finale dei Campionati europei di calcio, con l’Italia che sfidava i padroni di casa. Il Presidente Mattarella scelse la Nazionale non il singolo giocatore. Nel 2015 Matteo Renzi prese l’aereo di Stato per presenziare alla finale degli Usa Open di tennis tra due italiane, Flavia Pennetta e Roberta Vinci. Renzi fu criticato, con qualche ragione. Di questi tempi la vita politica è un succedersi frenetico di dichiarazioni, battute, video. Una passerella ininterrotta che, almeno a Wimbledon, ci è stata risparmiata. Grazie.

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