Basta errori

di Enzo Maraio

Le regionali del prossimo autunno saranno un banco di prova importante. Soprattutto per il centrosinistra che, impegnato in una opera fondamentale di allargamento della coalizione, deve affrontare la tornata elettorale con candidati e programmi unitari. Almeno, è questo l’auspicio. La coalizione deve, in questo momento storico, fare un salto di qualità: superare la logica dei veti e degli incontri singoli, aprire il cantiere dell’alternativa a partire dai programmi, offrire una nuova visione ai cittadini ad iniziare dalla sanità, dal lavoro, dall’industria, dal potere d’acquisto. Tutti temi su cui il centrodestra balbetta, nicchia, non dà soluzioni. Per fare questo la coalizione ha bisogno di un punto di incontro: è diventato necessario ragionare insieme su come affrontare le grandi questioni programmatiche e, naturalmente, la scelta dei candidati presidente. Serve in questo un cambio di marcia. Limitare la coalizione delle forze di opposizione alle tre più rappresentate in Parlamento è una scelta miope, che tra l’altro fa partire sconfitti. È una narrazione che non parla ad una parte del Paese. Quella che ritiene necessario costruire l’area dell’innovazione, della modernità nel segno di un ‘riformismo radicale’. Bisogna aprirsi alle ragioni del mondo cattolico, indicando la strada dell’unità sui temi. Per noi sono centrali il dibattito sull’Europa che vogliamo più forte, la difesa ed il rilancio della scuola e della sanità pubblica. Sull’immigrazione e sul tema droghe, senza rinunciare alle nostre battaglie storiche, va declinata la sinistra dei diritti e dei doveri. Va riportato a sinistra il tema della sicurezza di famiglie ed imprese. E per le queste ultime occorrono misure vere per abbattere le tasse e superare la burocrazia. Va lanciato, per i giovani e non solo, il più grande Piano Casa della storia repubblicana. Noi saremo in campo, nelle sei regioni chiamate al voto, forti del nostro simbolo, Avanti e il garofano rosso, con l’obiettivo di aumentare la nostra pattuglia di consiglieri regionali e, soprattutto, con l’obiettivo di contaminare di riformismo il campo di gioco. Lavoreremo per essere determinanti per la vittoria e la riconferma del centrosinistra, lo faremo per dare l’avviso di sfratto al Governo Meloni, sempre più diviso al suo interno e con posizioni che quotidianamente assumono tratti grotteschi, come vediamo sui dazi. Dobbiamo andare oltre per il bene del Paese. Perché questo avvenga non si può fallire l’appuntamento delle regionali.

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