La pesante sconfitta elettorale impone anche ai socialisti una riflessione radicale.
Il 4 marzo si è chiuso il ciclo della seconda Repubblica: con la fine di un bipolarismo anomalo e l’affermarsi di uno schema tripolare viene meno la ragione fondativa del Pd mentre i soggetti politici minori rischiano di essere privati anche del diritto di cittadinanza.
I socialisti ritengono sia giunto il momento di far pesare il loro patrimonio politico-culturale troppo a lungo negletto dalle altre componenti dell’area di centrosinistra per proporre ai cittadini una visione del futuro del nostro paese che sappia coniugare i valori del socialismo democratico e le emergenze storiche in cui ci troviamo.
Del resto il movimento socialista nacque per umanizzare gli effetti collaterali della prima rivoluzione industriale, e la missione resta la stessa anche di fronte alla quarta.
Questo significa innanzitutto regolare il capitalismo, insostituibile motore della crescita ma anche meccanismo guidato esclusivamente dalla logica del profitto ed incurante delle conseguenze sociali dei suoi temporanei successi. E se non fu facile regolare il capitalismo manchesteriano, ancora più difficile è regolare la finanza globale che guida questa fase dello sviluppo.
Per affrontare questo tema è auspicabile che innanzitutto il PSE apra un’approfondita riflessione, anche attraverso un congresso straordinario, che porti a interventi sempre più incisivi per superare la finanziarizzazione dell’economia, modificare il Trattato di Maastricht per riformare l’Unione Europea, ridurre le diseguaglianze. Quello europeo, infatti, è l’unico contesto possibile per operare efficacemente in questa direzione.
La crisi italiana, tuttavia, non dipende solo da cause esogene. Nasce anche dalla rottura dei primi anni ’90 del secolo scorso e dall’improvvisazione con cui ad essa si è pensato di rimediare. C’è perciò da augurarsi che al tramonto della seconda Repubblica non si reagisca come si reagì alla fine traumatica della prima, quando si pensò che bastasse la riforma del sistema elettorale per ottenere un nuovo e più efficiente sistema politico, lasciando nel cassetto le proposte di riforma istituzionale che pure erano state da diverse parti formulate.
E’ quindi auspicabile che venga presto ripreso il confronto sulla riforma istituzionale, magari evitando che si determini ancora una volta la confusione fra maggioranze costituenti e maggioranze di indirizzo che nella passata legislatura ha affossato le riforme. Perciò i socialisti confermano la loro opzione perche’ la legislatura abbia un taglio costituente, obiettivo che fra l’altro potrebbe aiutare a ricomporre un quadro politico quanto mai confuso anche su fondamentali questioni di principio.
Nei mesi scorsi i socialisti hanno riproposto il tema dell’alleanza fra meriti e bisogni, e non a fini celebrativi. E’ sempre più evidente, infatti, che quello è l’orizzonte in cui collocare la battaglia per l’equità nei termini nuovi che le trasformazioni sociali ed economiche impongono. Così come è evidente, peraltro, che una battaglia che postula una maggiore responsabilizzazione della società civile rispetto all’impegno dello Stato non possa ignorare il ruolo dei corpi intermedi e ne richieda invece il sostegno.
L’impronta riformista cui non sono stati estranei i governi della passata legislatura – con il torto di non averla implementata a sufficienza, prima ancora che nella gestione operativa, nella motivazione politica e culturale – va resa ancora più incisiva anche per impedire conati controriformistici che già si sono manifestati in seno alle forze risultate vincenti nelle ultime elezioni.
Su questa piattaforma proponiamo a tutti i socialisti un impegno comune e la disponibilità a un confronto aperto.
Prime adesioni:
Nencini Riccardo
Abis Mario
Acquaviva Gennaro
Albertini Giuseppe
Altini Claudio
Amatruda Gaetano
Andreini Marco
Bacchetta Luciano
Basta Maurizio
Benadusi Luciano
Bertaccini Neo
Bertinazzo Alessandro
Biagioni Mauro
Bignoli Giorgio
Bonetto Alessio
Borgia Franco
Borgoglio Felice
Bozzello Eugenio
Brancaccio Francesco
Broi Mauro
Bruccoleri Salvatore
Buemi Enrico
Burdese Giorgio
Busacca Bruno
Cacopardo Domenico
Caldone Giancarlo
Cammelli Marco
Caperna Alessio
Capogrossi Luigi
Caputo Roberto
Carini Cesare
Carnevali Erio
Carugno Massimo
Casasanta Senastiano
Castaldo Luca
Cellino Silla
Chianella Giuseppe
Chiodarelli Michele
Cianfanelli Elisabetta
Ciarrocca Luca
Cicchitto Fabrizio
Cinquepalmi Lorenzo
Cinti Luciani Rita
Civelli Mauro
Conti Enrico
Covatta Luigi
Craxi Bobo
Crema Giovanni
Cristoni Paolo
Cuocolo Maria Rosaria
Curtosi Filippo
De Rossi Domenico Alessandro
Del Bue Mauro
Del Cimmuto Loreto
Del Ciondolo Giorgio
Di Matteo Danilo
Di Bucchianico Gabriele
Englaro Beppino
Fabbri Fabio
Fantò Luca
Fichera Daniele
Fontana Carlo
Franci Gabriele
Frezza Antonio
Frizzera Andrea
Gambardella Elisa
Gamberale Vito
Garavaglia Fabrizio
Giacci Vittorio
Giordani Luigi
Giorgi Francesco
Grassi Paolo
Guzzi Gilberto
Guzzi Teresio
Iacovissi Vincenzo
Ibba Raimondo
Incarnato Luigi
Intini Ugo
Iorio Luigi
Isopi Antonio
Iuliano Carmine
Iuliano Gianni
Govoni Alessandro
Karrer Francesco
Lebrino Gianmaria
Lo Castro Calogero
Locatelli Pia
Lomoro Giovanni
Longo Guilherme Fausto
Maestri Efrem
Malavolti Andrea
Maraio Vincenzo
Marconi Pio
Martelli Claudio
Marrocu Ignazio
Mastroleo Gianvito
Mostacciuolo Donald
Mattia Salvatore
Mattina Vincenzo
Milana Gianni
Nappi Michele
Natta Fabio
Nigro Giovanni
Novi Massimo
Oddo Nino
Orel Gianfranco
Pagliaccia Maurizio
Parea Federico
Pastorelli Oreste
Pecheux Emanuele
Pecora Marilena
Pellegri Luca
Pellegrino Donato
Pellicani Luciano
Pennati Riccardo
Pinelli Cesare
Pisani Maria Cristina
Pizzolante Sergio
Proti Giovanni
Ranaldi Gianrico
Ranieri Enzo
Ranieri Silvio
Ratti Elisa
Roma Scipione
Romanzi Luciano
Rometti Silvano
Rondello Salvatore
Ruffo Paola
Saieva Roberto
Salerno Gabriele
Santarelli Giulio
Santoro Maria
Sassoli Elisa
Scanni Giuseppe
Scaramuzza Gianmario
Schietroma Gian Franco
Scimmi Leonardo
Seppia Mauro
Serao Giorgio
Seri Massimo
Serpillo Mario
Simone Andrea
Strada Marco
Tavella Tomaso
Tedesco Alberto
Tiraboschi Angelo
Tomaselli Domenico
Toffanini Umberto
Trentini Walter
Valvano Livio
Vazzoler Sergio
Vento Salvatore
Viaggi Maurizio
Vignozzi Sauro
Vissoli Renzo
Vizzini Carlo
Volpari Giancarlo
Zubbani Angelo
Federazione Cinisello Balsamo
Federazione Forlì
Federazione di Reggio Calabria
Federazione Taranto
Federazione Vibo Valentia
Sono in arrivo le adesioni delle singole federazioni provinciali e dei comitati regionali. Se intendi aderire all’appello, puoi scrivere a comunicazione@partitosocialista.it