Intervista al segretario nazionale del Partito Socialista Italiano Enzo Maraio: «Avanti! non è un logo ma una storia uno spazio politico. Il luogo dei riformisti, l’incontro dell’associazionismo laico e cattolico»

di Andrea Follini

In occasione della Festa nazionale dell’Avanti! di Bologna, abbiamo chiesto al segretario nazionale Psi Enzo Maraio di farci un quadro della situazione politica nazionale, in vista delle prossime elezioni d’autunno che coinvolgeranno sette importanti consigli regionali. Le prossime iniziative del partito, la costruzione di alleanze in campo riformista, uno sguardo rivolto alla difficile situazione internazionale, sono stati i temi che abbiamo analizzato in questa intervista.

Segretario, ci stiamo avvicinando ad un autunno denso di importanti appuntamenti elettorali. Il centro sinistra si presenta con coalizioni ampie. Funziona questa strategia?

«È stata la nostra linea. Noi ci crediamo, da tempo abbiamo lavorato per fare in modo che la coalizione fosse non solo ampia e vincente, ma che raccogliesse tutte le sensibilità che nel quadro del centro sinistra esistono. Dove, anche recentemente, si è mantenuta questa impostazione, il centro sinistra ha riscosso il consenso dei cittadini ed è stato vincente. La strada quindi è quella giusta. Bisogna dare spazio ad ogni sensibilità. Lo dico, per chiarezza, ancora una volta agli amici del Pd, di Avs e del Movimento 5 Stelle: le foto opportunity con i leader di queste tre sole forze politiche non fanno del bene nemmeno a loro stessi. Per erodere consensi al mondo del centro destra, che così tanti disastri sta facendo in giro per il Paese, e riportare la barra politica verso la programmazione del futuro, la costruzione di una società più giusta ed inclusiva, verso un’economia che non sia faccenda per pochi ma motore di sviluppo per molti, è necessaria la presenza e la partecipazione strutturata di un polmone riformista nella coalizione. Un’area capace di costruire modernità, innovazione».

Avanti, un logo nuovo scelto al congresso di Napoli per identificare i socialisti negli appuntamenti elettorali. Un segnale di freschezza?

«Certo, ma anche di elaborazione politica. Avanti è il nome del nostro storico giornale, che ha sempre svolto il ruolo di voce del mondo socialista. Avanti sarà presente nelle schede elettorali di quasi tutte le regioni che andranno al voto in autunno; nelle altre, dove ci saranno comunque candidate e candidati socialisti, si è scelto insieme ad altri un logo diverso. Avanti si candida ad essere il perno di una grande aggregazione riformista; intorno al simbolo vogliamo costruire una proposta politica seria. Sarà lo spazio, la sfida con la quale rafforzeremo il dialogo con l’associazionismo laico e cattolico, con altri partiti, con il movimento radicale, diventando noi socialisti interlocutori privilegiati di un’intera area riformista».

La Festa dell’Avanti nazionale, questa settimana a Bologna, consentirà anche di mettere in fila le proposte socialiste con le quali riempire di contenuti questa area riformista.

«Sono le ragioni dei riformisti; per le Regioni ma anche per il Paese: un piano casa per le giovani coppie e per le persone che non si possono permettere l’acquisto di una abitazione; rafforzare la scuola pubblica; un nuovo welfare che tenga conto dell’invecchiamento della popolazione, delle necessità dei giovani e del sostegno alle famiglie che, dati Istat alla mano, sono sempre più povere e faticano sempre di più a vivere una vita dignitosa, altro che il “va tutto bene” della Meloni, che evidentemente vive su Marte. Una sanità da riportare all’efficienza, in ogni angolo del Paese, connotandola nuovamente e pienamente come sanità pubblica. Oltre a questi punti fissi, anche una rivisitazione dell’economia che deve reggere ai contraccolpi di una instabilità mondiale sottovalutata ora in Italia. Questo significa creare le condizioni perché le nostre imprese abbiano una marcia in più, attraverso un “piano imprese” che questo governo aveva promesso agli imprenditori e che non è stato capace di mettere in atto. Ammodernamento dell’Italia dal punto di vista infrastrutturale, superando l’incapacità dimostrata da Meloni & co. di essere innovativi in questo settore, usando bene i fondi Pnrr».

I giornali riportano di un nuovo reddito di cittadinanza…

«Non è il tempo dell’assistenzialismo ma il tema dei più deboli deve essere centrale. Noi dobbiamo mettere in campo un’assistenza che sia finalizzata a rimettere in campo progetti di supporto al reinserimento lavorativo. Vanno tolte le storture che abbiamo visto in passato e che hanno vanificato la buona idea di non lasciare da soli coloro che vivono un momento di difficoltà. Ma su questo tema, molto delicato, serve essere severamente vigilanti; non ci possiamo permettere sbavature».

I socialisti quindi ci sono, sono organizzati e pronti a mettere in campo le proprie proposte.

«Si, ci siamo e ci saremo; gli ottimi ritorni che abbiamo nelle regioni dove la campagna elettorale è già entrata nel vivo, ci fanno ben sperare. Non solo per il ritrovato avvicinamento dei cittadini alle istanze socialiste, ma anche per il rafforzamento delle relazioni ed il confronto con le altre forze politiche. Si riprende appieno un ruolo, che muove anche qualche fastidio, bisogna dire, ma è la misura di ritorno di essere sempre stati sul territorio, di aver avuto capacità di dialogo e di analisi. Di non aver mai smesso di fare i socialisti, insomma».

La situazione internazionale, con i conflitti più vicini a noi, si sta aggravando ulteriormente. In Ucraina, dove la Russia in questi giorni ha intensificato gli attacchi aerei, ma soprattutto in Medio Oriente, dove le iniziative militari e di intelligence di Israele sono ancora una volta, dopo Iran e Libano, uscite dai confini del conflitto israelo-palestinese, mettendo in crisi tutta l’area mediorientale.

«Il tentativo di Trump di trovare un punto di accordo con Putin non ha funzionato per nulla, e questo di per sé la dice lunga sulla capacità dell’amministrazione Usa di essere ancora ago della bilancia nelle decisioni che riguardano il mondo intero. In Medio Oriente la situazione si è ulteriormente aggravata dopo l’attacco ai mediatori di Hamas compiuto dall’intelligence israeliana in Qatar. Il diritto internazionale per il governo Netanyahu è ancora una volta carta straccia e questo non è più tollerabile. Già dopo l’attacco in Iran non era stato semplice contenere la vendetta iraniana; speriamo che tutto non precipiti perché sarebbe disastroso soprattutto per la popolazione. Questo attacco però ci conferma che Israele, il cui obiettivo dichiarato è quello di distruggere Hamas, se vuole riesce a compiere delle azioni mirate, puntuali. Lo si è visto nel passato quanto ha fatto esplodere i telefonini di alcuni capi di Hamas uccidendoli. Viene da ribadire allora, di fronte a questa capacità, perché la distruzione di Gaza? Perché l’annientamento di un intero popolo? Perché tanta sofferenza in capo ai civili inermi ed incolpevoli? Credo che le risposte a queste domande ogniuno di noi sia in grado di darsele».

La Festa dell’Avanti! di Bologna sarà quindi densa di politica; un ulteriore appuntamento che accompagnerà la campagna elettorale per le regionali mettendo in chiaro il progetto politico riformista che il Partito ha in mente e il cui sviluppo, mi pare di capire, non si fermerà a questo momento elettorale.

«Le regionali diventano una tappa di un percorso, dove l’intuizione politica nata nel nostro congresso di Napoli si mette in gioco per raccogliere i primi frutti. Ma la nostra ambizione non si fermerà a questo: convinti come siamo della bontà di questa proposta politica, i due anni che abbiamo davanti prima delle elezioni del nuovo Parlamento li useremo per darle la massima diffusione e trovarci così pronti anche per quel appuntamento. Avanti!».

 

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