5 Sì

di Enzo Maraio

Ci siamo. Un altro fine settimana elettorale con il voto per i cinque referendum sul lavoro e sulla cittadinanza. Un nuovo appello agli italiani perché si rechino ai seggi, ad esprimere il loro pensiero, a far sentire la loro voce. Ad esercitare un diritto per aver più diritti. Il Governo su questo tema ha quasi rasentato il ridicolo. Ad iniziare dalla premier Meloni che prima ha invitato a non votare e poi ha dichiarato di recarsi al seggio senza ritirare alcuna scheda. L’annuncio, che rompe ogni grammatica istituzionale, il 2 giugno. Nella festa della Repubblica nata grazie ad un referendum. Il Governo dimostra di avere una forte inclinazione anti democratica: il voto ai referendum va spinto, incoraggiato, rappresenta l’unica scelta diretta per i cittadini considerate le scellerate determinazioni legate alle leggi elettorali, che non consentono più di eleggere il proprio rappresentante in Parlamento. I socialisti sono schierati per cinque Sì. A partire da quelli sul lavoro: siamo quelli che hanno scritto lo Statuto dei lavoratori, anche contro il parere di una parte della sinistra. È nostro compito oggi difenderlo e rilanciare quella grande intuizione sui diritti e sulle tutele per i lavoratori, considerato anche che le norme sul Jobs Act necessitano di un aggiornamento alla luce delle numerose sentenze della Corte Costituzionale che, di fatto, l’hanno modificato sostanzialmente. Votiamo Sì al referendum sulla cittadinanza: modifichiamo una legge discriminatoria e sproporzionata rispetto alla legge del 1992. Votiamo Sì soprattutto per quelle centinaia di bambini che sono amici dei nostri figli, giocano con loro, vanno a scuola con loro, ma che non possono avere la cittadinanza italiana perché non nati da genitori italiani. Una disparità inaccettabile, che divide le nuove generazioni in modo arbitrario. Su questo sono un monito le parole del Presidente Mattarella: «Anche i migranti che amano l’Italia e ne rispettano le leggi sono patrioti». È stata una campagna referendaria intensa ed esaltante, con una presenza socialista in ogni piazza italiana, pronti a sostenerla. Nei tanti banchetti, negli incontri con i cittadini, abbiamo ribadito che il Psi sostiene i 5 Sì per rendere l’Italia moderna, al passo degli altri Paesi europei e per stare dove i socialisti sono nati: al fianco dei lavoratori, per i loro diritti e le loro tutele. Sì! Sappiamo, bisogna dirlo, che sarà dura. Nulla da rimproverarci. Noi abbiamo fatto il possibile.

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