di Nautilus
E ora siamo alla finalissima pure tra i Papi. Meglio Francesco! No, meglio Leone! Si dirà: riecco la logica dei social. Da quelle parti, chi non si schiera è perduto e dunque, che sorpresa c’è? Verrebbe da obiettare: ma che male c’è? Che male c’è a preferire uno all’altro? Coltivare una simpatia è del tutto naturale per chi crede, figurarsi per chi non crede. Il punto è un altro: è mai possibile che tutto, ma proprio tutto, debba diventare una partita, un match, un fatto agonistico? Con la consueta coda di veleni da iniettare sul nemico di turno nella speranza di sfigurarlo? Un’impresa nella quale eccellono alcuni partiti e alcuni media fiancheggiatori. Per dire: il nuovo Papa ha detto che la famiglia è solo l’unione tra un uomo e una donna, in questo ricalcando quanto aveva sostenuto Francesco, persino nell’uso delle parole. Ma tanto è bastato ai giornali di centrodestra per scrivere: Robert Francis Prevost ha “asfaltato la sinistra”. Avvilente. Ma proprio quelle parole sulla famiglia sono state oscurate a sinistra. Confermando una vecchia regola: usare la Chiesa per scopi politici e come surrogato per la mancanza dei propri, si finisce nella spirale del clericalismo. E invece sul piano della iniziativa internazionale, quella che può interessare anche un non credente, le differenze tra Francesco e Leone sono rilevantissime. Il nuovo Papa ha subito inviato un messaggio al Rabbino capo di Roma, segno di notevole distensione e al tempo stesso ha espresso dolore verso le vittime di Gaza. Sull’Ucraina, mentre Francesco si era espresso con una partigianeria (l’abbaiare della Nato, la bandiera bianca) che aveva impedito al Vaticano di diventare un mediatore equidistante, i segnali di simpatia di Leone per Zelensky e per il patriarca di Kiev hanno riportato in auge la mediazione vaticana. Ma la forza del Papa e delle “armate del Vaticano” non si misureranno solo da una eventuale mediazione per fermare il massacro ucraino. In campo c’è un Papa che sembra saper tenere le distanze tra le parti in conflitto. Un Papa per una pace giusta e duratura, non un Papa pacifista a senso unico.