Miele (Psi): “Sentenza Corte Costituzionale storica e coraggiosa”

COMUNICATO STAMPA

Il Coordinamento Donne del Partito Socialista Italiano accoglie con grande favore e profonda soddisfazione la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 8 della Legge 40/2004, nella parte in cui non riconosce al figlio nato in Italia da procreazione medicalmente assistita (PMA) all’estero il legame giuridico anche con la madre intenzionale.

Si tratta di una decisione storica e coraggiosa, che restituisce centralità all’interesse superiore del minore, al diritto all’identità familiare e alla piena dignità delle scelte delle donne e delle coppie. Una sentenza che finalmente fa giurisprudenza di civiltà in un ambito ancora troppo segnato da vuoti normativi e da discriminazioni silenziose.

Come Coordinamento Donne PSI, riteniamo fondamentale che le istituzioni, la politica e la giurisprudenza riconoscano il valore delle relazioni affettive e genitoriali fondate sul consenso, la responsabilità e la progettualità condivisa, indipendentemente dalla biologia. Non si può più tollerare che i diritti dei bambini e delle loro famiglie siano subordinati a logiche ideologiche o a un’interpretazione arretrata della genitorialità.

Esprimiamo il nostro apprezzamento anche per il ruolo svolto dagli avvocati, dai magistrati e dall’intero mondo giuridico, che con rigore e sensibilità si pongono ogni giorno a difesa dei diritti civili e della libertà di autodeterminazione, in particolare delle donne.

Il PSI e il suo Coordinamento Donne continueranno a battersi per un’Italia più giusta, inclusiva e rispettosa delle nuove forme familiari, affinché nessun bambino sia considerato “figlio a metà” e nessuna madre venga ignorata o cancellata dalla legge.

Giovanna Miele
Responsabile Nazionale Donne

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