Crisi Ucraina. Nencini, serve una politica di difesa e estera comune in Ue

 

“Il conflitto in corso è una scheggia che può colpire a largo raggio, sia dal punto di vista economico nel cuore dell’Europa che dal punto di vista geopolitico. E’ una situazione che ricorda il 1938: profonda lesione al diritto internazionale e il riconoscimento regioni separatiste e invasione controllata”. Così Riccardo Nencini, senatore del Psi, intervenendo al Senato all’informativa del ministro degli Esteri Di Maio sulla crisi russo-Ucraina. “Le politiche di difesa vengono determinate dalla politica estera, non viceversa. Chi si trova ad affrontare questa fase deve fare a meno dell’ Onu che è inesistente e proprio per questa ragione l’Unione Europea deve decidere cosa diventare”- ha proseguito Nencini. “Il mondo post Yalta è più complesso, insicuro, crescono le potenze regionali, si acutizza la sfida Cino-americana.
L’Europa non puiò essere solo un partner affidabile degli USA, un soggetto fondativo della NATO
“- ha aggiunto. “L’Italia corre un rischio più alto per via dell’ influenza russo-turco-cinese nel Mediterraneo, perché abbiamo aperto la strada alla via della seta che erroneamente abbiamo favorito con precedenti governi, e perché dipendiamo da forniture di energia da altri stati.
Bisogna lavorare per una soluzione politica e sulle sanzioni graduate che però non bastano. Quello che serve è costruire una strategia europea di medio periodo e costruire una difesa e una politica estera comune con un’insieme di paesi che decidono di darsi un’idea comune di futuro”

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