“Cosa significa: che le procedure
d’indagine sono state piegate per alimentare la paura? Che la bussola è’ stata la ricerca del consenso anziché la sete di giustizia?”. È quanto ha scritto il segretario del PSI Riccardo
Nencini sul suo profilo Facebook riferendosi all’ex leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro che ha ammesso di aver costruito il consenso elettorale grazie ai fatti giudiziari
riconducibili a “Mani Pulite”.
“C’è di più – aggiunge Nencini: perché un magistrato parla di
consenso? Che rapporto intercorre tra consenso ed esercizio di una funzione terza quale deve essere la giustizia? Nessuno, si
legge sui testi di Diritto. E invece…”
“La paura è un sentimento terribile – prosegue – ti priva della libertà e ti confina in una stanza senza finestre. La paura è lo strumento cui ricorrono i regimi totalitari per stroncare gli avversari. Annichilirli, tagliare la lingua.
Ci basta sorprenderci delle dichiarazioni tardive di Di Pietro o non dovremmo indignarci, chiederne ragione? Lo ripeto: non si tratta di passare un colpo di spugna sulle malefatte accertate.
Si tratta di fare luce su metodi, sistemi, obiettivi che finalmente uno dei protagonisti ci fa intuire. Chi se non il Parlamento dovrebbe farlo?” – ha concluso.
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