Patrimoniale. Psi, non colpire ‘classe media’ ma i grandi patrimoni con una tantum. Non è il tempo per inserire tassa

“E’ inevitabile che, in una fase di emergenza come quella che stiamo attraversando, lo Stato debba contare sul contributo di quella parte della popolazione che detiene più della metà della ricchezza nazionale”. Così in una nota congiunta il Segretario del Psi Enzo Maraio e il presidente Riccardo Nencini, intervenendo sul tema dell’applicazione di una patrimoniale. “Va rivista però l’impostazione della proposta – hanno aggiunto – a cominciare dal tetto stabilito perché il rischio che non si può correre è quello di fare un ‘danno’ maggiore colpendo i redditi medi, provocando così una ulteriore fibrillazione dell’economia. Serve invece un contributo una tantum sui ‘grandissimi’ patrimoni per alleviare il deficit, non sulla cosiddetta classe media che invece è l’unica che fa girare i consumi. Aumentano il numero delle famiglie in sofferenza, che si impoveriscono ancora di più, ma aumentano anche i depositi delle persone ricche, provocando così ulteriori diseguaglianze. Non è questo il tempo per applicare una tassa del genere – proseguono Maraio e Nencini – ma è meglio che se ne discuta alla ripartenza, quando la tensione della compressione economica si sarà alleviata. Per una azione simile – concludono – serve un governo forte”

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