Socialisti al lavoro per costruire coalizioni ampie alle Regionali

di Daniele Unfer

Il quadro per le elezioni regionali si sta completando. Dopo Sardegna, Abruzzo, Basilicata e Piemonte, il 2024 vedrà al voto anche Liguria, Emilia-Romagna e Umbria. Nel 2025 toccherà poi a Campania, Veneto, Marche, Puglia e Valle d’Aosta. Per quanto riguarda l’anno in corso le date sono già state fissate per Liguria (27 e 28 ottobre) ed Emilia-Romagna (17 e 18 novembre) mentre l’Umbria non ha ancora ufficializzato i giorni in cui si andrà alle urne: l’orientamento sembrerebbe cadere tra metà novembre e l’inizio di dicembre. È un turno importante perché arriva dopo un anno difficile per il governo il cui il muro di promesse elettorali sta mostrando grosse crepe e soprattutto la compattezza, che vedeva le sue componenti strette in un patto di ferro attorno ad una intesa di potere, si sta sgretolando sotto una guerra a bassa intensità con logoramenti quotidiani con cui gli alleati si scambiano colpi più o meno bassi. I dibattiti estivi danno il segno di divisioni striscianti e servono a coprire internamente difficoltà oggettive nell’agenda dei prossimi mesi. La scorsa estate in questo periodo si parlava di salario minimo. Quest’anno di ius scholae. Sappiamo come è andata a finire lo scorso anno ed immaginiamo cosa succederà per i temi sulle pagine dei giornali di questi giorni. Diverso il punto su manovra e questioni europee ove la maggioranza è al momento in alto mare. In questo quadro si avvicinano le elezioni regionali che tali sono ma sono comunque un termometro in grado di segnalare lo stato di salute sia della maggioranza che dell’opposizione e del suo tentativo, irto di mille difficoltà, di costruire un campo il più largo possibile e in grado di diventare a sua volta maggioranza nel Paese. Il punto non sono i veti sui nomi, ma la base su cui costruire un centrosinistra competitivo e coeso. Insomma partire dall’obiettivo e non dalle liste di proscrizione. Il primo passo concreto si è avuto in Liguria ove il Movimento 5 Stelle ha deciso di sostenere la candidatura di Andrea Orlando per la presidenza della Regione. Ad annunciarlo è stato Luca Pirondini, il senatore M5S che nei giorni scorsi era stato proposto dal partito di Giuseppe Conte come candidato governatore alle elezioni indette dopo le dimissioni di Giovanni Toti. “Dopo numerosi confronti sui temi comuni, la candidatura di Andrea Orlando è risultata essere l’opzione più condivisa nella coalizione”, ha fatto sapere Pirondini in una nota. Alle parole dell’ormai ex candidato M5S hanno fatto seguito quelle dello stesso Conte, a confermare anche la benedizione del partito sull’accordo. Mettere da parte i personalismi è il primo passo per unire. I socialisti liguri hanno approvato in pieno ed hanno sostenuto da subito la candidatura di Andrea Orlando definendola come una scelta di “giusto profilo per un centrosinistra plurale che si ponga come obiettivo il governo della Liguria”. “Certi che Andrea Orlando – hanno dichiarano in una nota Giorgio Brero, Segretario Regionale Psi, e Fabio Natta, Responsabile Enti Locali Psi – sappia dare voce a tutte le anime del centrosinistra ribadiamo la nostra disponibilità a contribuire alla costruzione di una coalizione coesa che valorizzi anche l’ampia area riformista e le tante ottime realtà amministrative della nostra regione. Al di là delle vicende giudiziarie, che non intendiamo mai strumentalizzare, è di solare evidenza come la Giunta Toti abbia fallito nella gestione delle tante criticità liguri a cominciare dalla sanità, ma non solo. Oggi – si legge ancora della nota – con Andrea Orlando, auspichiamo di poter contribuire a costruire un nuovo modello di governo del territorio che ponga i bisogni del cittadino al primo punto del proprio progetto e che possa ridare dignità a una Regione, storicamente centrale nella vita del Paese, che da troppo tempo è colpevolmente ai margini. Ci attende – concludono gli esponenti socialisti – un compito non semplice, che diventa però possibile con la passione e l’impegno di tutti”. Più definita la situazione in Emilia-Romagna ed Umbria. Nella prima la coalizione che sostiene il presidente facente funzioni Irene Priolo (centrosinistra e M5S) presenterà Michele de Pascale (Pd), mentre il centrodestra si è compattato sul nome di Elena Ugolini, indipendente, già sottosegretario nel governo Monti. In Umbria si sfideranno l’uscente Donatella Tesei (Lega) per il centrodestra e l’indipendente sindaca di Assisi, Stefania Proietti per il campo largo, con il sindaco di Terni Stefano Bandecchi a fare da terzo incomodo. Il Psi in previsione delle regionali ha indetto, con la partecipazione del segretario Enzo Maraio, la riunione del coordinamento enti locali del Partito insieme ai segretari regionali di Emilia-Romagna, Umbria, e Liguria. “I socialisti punteranno a costruire liste di ispirazione riformista, dialogando con i Partiti alleati alle elezioni europee e ricercando convergenze anche con altre forze del mondo riformista, civico e associativo. Siamo impegnati nel promuovere alleanze e coalizioni larghe, rimuovendo i veti tra le forze politiche” ha detto Maraio che con riferimento ai candidati ha aggiunto: “Si tratta di personalità di alto profilo e di grande preparazione, molto radicate nei rispettivi territori e consapevoli dei problemi di quelle aree. Il PSI si impegna a sostenere ogni sforzo per costruire intorno a loro coalizioni coese ed inclusive, caratterizzate da programmi di rinnovamento”.

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