di Gaetano Amatruda
Bettino Craxi è la storia della sinistra italiana. Il gruppo dirigente, protagonista di quella stagione, non ha dubbi: l’eredità è nella sinistra italiana. Senza se e senza ma. Chi ha avuto ruoli importanti e strategici nel Psi è, oggi, in totale sintonia con la sfida lanciata da Enzo Maraio. Craxi vive a sinistra, nella sinistra vive il Psi con i suoi valori, la sua storia, le sue battaglie, il suo simbolo. “È stato il leader della sinistra italiana, ha fondato la sinistra in Europa. Ha lavorato perché questa, nel mondo, si opponesse ai regimi comunisti ed a tutti quelli che limitavano le libertà” dice Giulio Di Donato, parlamentare socialista dal 1983 fino al 1993, vicesegretario del partito di Bettino Craxi dal 1989 fino al 1993. Craxi è a sinistra e lo raccontano le sue battaglie. “Si è battuto, anche con l’incarico all’Onu per superare le diseguaglianze nel mondo, per i più poveri; si è battuto per le ragioni dei Palestinesi, per il dialogo con il Mondo Arabo”. Per Di Donato non ci sono dubbi: “Le sue politiche hanno sempre avuto l’obiettivo di costruire la crescita con uno sguardo ai più deboli. Con la riforma della scala mobile ha difeso i redditi di chi aveva più bisogno, ha ridotto l’inflazione”. Chi si batte su questo tema senza risparmiarsi è Felice Iossa, una vita nelle istituzioni locali e regionali, parlamentare per due legislature, sottosegretario di Stato. “L’eredità di Bettino Craxi è nella sinistra italiana. Grande rispetto e gratitudine per quanti dal centrodestra riconosco il suo valore ma è nella sinistra che vivono le sue battaglie, quelle di libertà, quelle a difesa dei più bisognosi”. Non è solo la difesa del passato, per Iossa è sfida attuale: “Lavoreremo per portare i suoi temi a sinistra, per sollecitare tutti, partendo dal Pd, ad un nuovo dibattito. Certi silenzi non sono più sopportabili”. “La sinistra immaginata da Craxi non è diversa dalla sinistra dei Nenni, dei Pertini, dei Turati e dei Lombardi. È sempre la stessa sinistra. Una sinistra che i socialisti hanno fondato e che nessuno può sottrarre alla nostra storia” rilancia Alberto Tedesco, già Senatore del Psi e punto di riferimento, per anni, in Puglia. Per Tedesco la strategia è quella di ripartire dai temi: “Bisogna rilanciare i temi fondamentali delle riforme, quelli del sostegno ad un’Europa rinnovata e coesa, E’ il tempo delle riforme del mercato del lavoro, della sanità pubblica, della difesa della democrazia e delle libertà. Le stesse che la destra, che vuole appropriarsi del nostro patrimonio di testimonianze e di valori, tende a limitare”. Per Claudio Signorile, una vita nel Psi, protagonista del Midas, parlamentare di lungo corso, vice segretario del garofano, più volte ministro: “È sbagliato considerare Forza Italia come movimento che ha ereditato la storia socialista e di Craxi. Grande rispetto ma lì ci sono valori liberali e non socialisti. Il ragionamento socialista – spiega – è un ragionamento riformista, un progetto riformatore legato alle grandi trasformazioni del Paese. Siamo parte della storia e della sinistra”. Non si scandalizza, però, Signorile sul tentativo di certa destra di impossessarsi di una storia. “C’è un ritorno di pensiero su Craxi. Con lui e con il suo gruppo dirigente, uno dei migliori che abbia avuto il nostro Paese, si sono scritte pagine importanti nella storia. Il centrodestra subisce questo fascino, non riesce a sottrarsi alla grande portata delle sue intuizioni, alla forza straordinaria delle intuizioni del socialismo italiano. È per questo che molte battaglie diventano patrimonio di tutti”.