Sit in socialisti a Palazzo di Giustizia. “Basta casi Palamara, mai più casi Tortora. Vogliamo una giustizia giusta”

 

 

“Basta casi Palamara. Mai più casi Tortora. La Magistratura vive una profonda crisi per via di correntismi politici che si sono prodotti all’interno dell’ANM per anni, che hanno leso i principi democratici di uno Stato di Diritto e hanno ingiustamente gettato una cattiva luce di fronte ai cittadini”. È quanto ha affermato il segretario del Psi, Enzo Maraio, al sit in organizzato oggi dai socialisti per chiedere una Giustizia Giusta.  “Siamo tra gli ultimi in Europa per inefficienza del sistema giudiziario e durata dei processi. Vogliamo una giustizia che non faccia paura ai cittadini ma che gli dia fiducia”- ha aggiunto. “È giusto che la responsabilità civile dei magistrati per gli errori giudiziari commessi nei confronti dei cittadini sia diretta. C’è bisogno di una riforma seria della giustizia: stop all’abuso della carcerazione preventiva, stop al cortocircuito tra politica e giudici, riduzione dei tempi dei processi, separazione delle carriere”. Riccardo Nencini, che ha annunciato di aver presentato un disegno di legge “per la separazione delle carriere e la riforma del Csm, proposte fatte prima dello scandalo Palamara ma che oggi si rivelano indispensabili e urgenti. Quello che abbiamo visto essere successo in seno alla Magistratura obbliga a un cambiamento profondo”- ha aggiunto Nencini. “Raccoglieremo le firme per calendarizzare quanto prima la nostra proposta”- ha concluso. “Dopo 25 anni – ha detto Bobo Craxi – i cittadini hanno colto che c’è un problema all’interno della magistratura. Fatto che non sono degni di un paese democratico. Non solo é un dovere di ogni paese civile assicurare ai cittadini una giustizia giusta ma per noi significa porre i cittadini ad un livello di eguaglianza di fronte alla legge che non deve essere come in molti casi è, cioè arbitraria o usata per colpire un avversario politico”. Per Luigi Iorio, capo della segreteria del Psi, “sono tutt’oggi attuali le parole di Giovanni Falcone, che oltre che per la lotta alla mafia, va ricordato per la lucidità con cui provò ad affrontare il tema delle dinamiche interne alla magistratura. In diverse interviste – ricorda Iorio – affermò: “Il Csm è diventato, anziché organo di autogoverno e garante dell’autonomia della magistratura, una struttura da cui il magistrato si deve guardare, con le correnti trasformate in cinghia di trasmissione della lotta politica”. I socialisti da decenni la pensano come Falcone: no alle correnti politiche nel Csm, sì alla separazione delle carriere come previsto anche dall’ art.111 della Costituzione”.

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