Le elezioni regionali. Una spallata per Meloni

di Enzo Maraio

Le elezioni regionali prossime che vedranno chiamati al voto i cittadini di Liguria, Umbra ed Emilia-Romagna possono davvero rappresentare una spallata al Governo Meloni. In tutte e tre le regioni il centrosinistra si presenterà pressoché unito. Il “campo largo” guidato da autorevoli candidati Presidenti può far rivivere la gioia che ci ha visti riconquistare, non più di qualche mese fa, la guida della Regione Sardegna. I socialisti saranno protagonisti della partita delle prossime elezioni regionali, all’interno della coalizione di centrosinistra. In tutte e tre le regioni stiamo promuovendo un lavoro di ricomposizione del mondo socialista e punteremo a costruire liste di ispirazione riformista, dialogando con i partiti con cui abbiamo affrontato le elezioni europee ed aperti al mondo civico ed associativo, con l’obiettivo di creare una coalizione più ampia possibile, senza veti da parte di nessuno. È senz’altro vero che alcune forze politiche devono “chiarire” la loro posizione all’interno del centrosinistra, come altri devono definitivamente chiudere con la stagione dei “si ma anche”, schierandosi apertamente, per esempio, a favore dell’elezione di Kamala Harris a Presidente degli Stati Uniti, indicando così chiaramente da che parte si vuole far andare il mondo, considerando come queste elezioni americane segneranno le sorti dell’intero pianeta. Con lo scoccare di settembre sono finite le vacanze per la Premier Meloni ma è anche iniziata una lunga processione di nodi che vengono al pettine. Ad iniziare dalle insistenze di Forza Italia sullo Ius Scholae e sul diritto di cittadinanza – noi socialisti abbiamo depositato un quesito in Cassazione per indire un referendum insieme ad altre forze politiche – fino alla scelta dei candidati Presidenti per le regionali, passando per la manovra di bilancio; una manovra certamente severa, che taglierà ancora una volta i fondi alla scuola e alla sanità pubblica e non metterà un euro in più nelle tasche delle famiglie italiane, delle quali reddito e potere d’acquisto stanno raggiungendo livelli negativi preoccupanti, come ha evidenziato di recente l’analisi Eurostat. Tanti nodi quindi che, se non affrontati con capacità, possono inceppare la poco rodata macchina di Governo. E senza considerare i ripetuti scivoloni dei Ministri, alle prese con problemi che non dovrebbero appartenere a chi ha responsabilità istituzionali e di rappresentanza del nostro Paese.

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