La strage che si poteva evitare

di Giada Fazzalari

Naufragio colposo e omicidio colposo plurimo. Queste sono le accuse mosse dalla Procura della Repubblica di Crotone nei confronti di finanzieri e guardia coste al termine delle indagini preliminari sui ritardi dei soccorsi la notte del 26 febbraio 2023 quanto, sulla spiaggia di Steccato di Cutro, si contarono i corpi di 59 adulti e 35 bambini, tutti migranti in cerca di salvezza. E sul numero dei dispersi non vi sarà mai chiarezza. Dopo la rabbia e lo sgomento di allora per le ennesime morti in mare, arriva come un macigno la notizia che forse tutto questo era evitabile. Emerge ancora una volta nitida l’incapacità di gestire il fenomeno migratorio, sparito dall’attenzione mediatica dell’Esecutivo già prima delle elezioni europee; i migranti che sceglieranno, a costo della vita, di raggiungere l’Europa attraverso il mare d’Italia, non si fermeranno come per magia. A Cutro, dove il 9 marzo del 2023 si tenne anche un Consiglio dei Ministri, il governo scelse di inasprire le pene per l’immigrazione clandestina: tutto inutile, tutto invano. Il numero dei migranti che, quando ce la fanno, sbarcano sulle nostre coste, continua ad essere importante: 31.463 al 23 luglio 2024 (fonte Min. Interno). Manca il coraggio di affrontare il fenomeno per quello che è; una vera e propria migrazione epica, che non si può pensare di arginare, ma andrebbe invece gestita, condotta, regolata. Invece la risposta di questo governo è sempre stata una ed una soltanto, quella della repressione, perché più ha fatto sempre la necessità politica del consenso, piuttosto che l’analisi reale. E quindi via alle navi delle Ong, costrette a far sbarcare i naufraghi a miglia e miglia di distanza dalle acque solcate dai barchini fatiscenti; allentati i pattugliamenti; per non parlare degli accordi con i Paesi del nord africa nel tentativo di limitare le partenze, o con l’Albania, dove spenderemo milioni per “parcheggiare” dei disperati. Si, perché proprio come le esili barche di compensato, anche l’umanità si è infranta sugli scogli delle nostre coste di Calabria.

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