Intervista di Daniele Unfer
Con Antonio Bochicchio i socialisti tornano nel Consiglio Regionale della Basilicata, dove mancavano dal 2019. Il candidato Presidente del centrodestra Vito Bardi è stato riconfermato battendo il candidato del centrosinistra Piero Marrese. Abbiamo raggiunto Antonio dopo lo spoglio di lunedì scorso.
I socialisti tornano in Consiglio regionale. Partiamo da questo dato che è tutto politico…
«Il fatto che i socialisti tornino in Consiglio Regionale è importante per i socialisti lucani ma non solo, anche se resta il rammarico di non essere tornati in Consiglio con una maggioranza di centro sinistra. I socialisti lucani, tranne che nell’ultima consiliatura, sono sempre stati protagonisti della politica in Basilicata, ricoprendo ruoli di responsabilità e non facendo mai mancare mai il proprio contributo allo sviluppo del territorio. Che il Psi abbia un rappresentante in seno al Consiglio è motivo di orgoglio per me e sono fiducioso che questa elezione riuscirà anche a far riavvicinare al partito chi in passato ha scelto altre strade».
Prima la Sardegna, poi l’Abruzzo e ora la Basilicata. Sempre con il simbolo del Psi. Un trend positivo. Qual è la tua analisi?
«Io credo che il lavoro che il Segretario Maraio sta facendo instancabilmente sui territori stia iniziando a dare i suoi frutti. La presenza costante ed il supporto del segretario nazionale sono fondamentali per chi come noi lavora quotidianamente a contatto con i problemi reali della gente. Maraio, con il contributo delle compagne e dei compagni della direzione nazionale, sta investendo molto sulla comunicazione e la programmazione per dare credibilità e concretezza ad un progetto socialista serio e proiettato al futuro. Il fatto che il simbolo del Psi inizi ad essere presente in tanti consigli regionali è anche sinonimo di come questa classe dirigente socialista, a testa bassa, abbia lavorato al fianco delle comunità in cui vivono e lo ha fatto anche quando essere socialista non era “di moda”».
Su cosa hai puntato la tua campagna elettorale e quanto ha significato portare in “dote” la tua storia socialista?
«Questa mia campagna elettorale e tutte le altre precedenti hanno sempre avuto come obiettivo principale il rapporto diretto con i cittadini. Come ho avuto modo di dire in occasione di un incontro pubblico, in questi giorni, le campagne elettorali iniziano il giorno successivo a quello in cui termina la campagna elettorale precedente. Qualcuno, scherzando, dice che io sono perennemente in campagna elettorale ed in effetti in qualche modo è così. Il rapporto con gli elettori si costruisce giorno per giorno cercando di aiutare, di contribuire a dare un supporto, a volte anche solo morale, a chi tutti i giorni deve confrontarsi con i problemi. Essere socialista è la mia forza, appartengo a questa famiglia da sempre e insieme a me vive e lotta quotidianamente una squadra, quella della Sezione del Psi di Avigliano, che conta circa 150 iscritti, che sempre contribuisce alla crescita della comunità. Per dare una misura di quanto sia importante per me e per i compagni socialisti che si sono candidati insieme a me in questa campagna elettorale, posso solo dirvi che il nostro slogan comune era “socialista sempre”».
In previsione delle elezioni europee, come interpreti questo risultato, tenendo anche conto che il segretario Enzo Maraio è candidato capolista nel collegio meridionale?
«La candidatura del compagno Maraio quale capolista nel collegio meridionale per le elezioni europee è motivo di orgoglio per tutti i socialisti. Questa candidatura è il riconoscimento del grande lavoro che Maraio sta facendo per rimettere in piedi un partito dalle grandi tradizioni, che deve ritornare a ricoprire il ruolo che merita. Spero, inoltre, che la sua candidatura serva a quei compagni che per mille ragioni si sono allontanati, perché possano ritrovare in loro lo spirito che ci unisce. Con il contributo di tutti riusciremo a riportare un socialista in seno al Parlamento Europeo».