di Enzo Maraio
Anche in Francia l’esperienza centrista è destinata a tramontare. La scelta di Macron di sciogliere il Parlamento dopo la bocciatura delle europee ed indire nuove elezioni è stata oggettivamente un azzardo politico. Il partito di Macron ha finito la luna di miele con i francesi dopo, si ricorderà, aver rotto con il Partito socialista ed essersi presentato alle presidenziali nel 2017, vincendole, con la forza della spinta europeista che, va riconosciuto, non è mai stata tenuta in panchina. L’effetto della polarizzazione del voto che attraversa tutta Europa sta interessando anche la Francia e ha premiato, al primo turno, il partito di Le Pen che punta decisamente all’Eliseo con un nuovo governo di destra, perfino più a destra rispetto a quello di casa nostra. Ma la battaglia, per le forze progressiste e liberali, non è sicuramente già persa e l’affronteranno insieme -attraverso un accordo di desistenza – nei collegi dove ci sarà il ballottaggio. Anche l’esperienza francese ci conferma che la destra si può battere con l’unità delle forze di centrosinistra, meglio su proposte anziché attraverso accordi di desistenza. Un laboratorio da osservare con attenzione. Anche in Italia i tempi possono essere maturi per costruire quel Front Populaire che dovrà contrastare la destra di Meloni. E lo si deve costruire pensando, sì, alle prossime elezioni politiche ma attraverso le battaglie che nei prossimi mesi dovremo condurre insieme, a cominciare da quella referendaria che si è aperta. Quello contro l’autonomia differenziata e quello futuro contro il premierato, hanno lo stesso valore simbolico del referendum del 1945: siamo chiamati a difendere la Repubblica e la Costituzione dalle picconate di chi, storicamente, è sempre stato sconfitto. E i socialisti, che hanno sempre avuto il ruolo di protagonisti a difesa dello Stato, sono già in campo per fare la propria parte. Giorgia Meloni, con queste riforme, non vuole rendere l’Italia – come dice – più moderna. Piuttosto sta avviando la disgregazione del Paese attraverso riforme approvate a colpi di maggioranza e che danneggeranno soprattutto i giovani, le imprese e il tessuto sociale più debole. E per fermare tutto questo ed evitare che ciò che è successo in Francia possa ripetersi in Italia, le forze politiche hanno il dovere di schierarsi, dire che visione hanno del futuro e scegliere da che parte del campo giocare. Non è più il tempo dell’attendismo e del tatticismo.