di Alessandro Silvestri
Con la presentazione della lista “Stati Uniti d’Europa” si apre ufficialmente la campagna elettorale europea 2024 del PSI. Una lista che racchiude esperienze politiche come quelle, oltre al Psi, guidate da Matteo Renzi, Emma Bonino e Riccardo Magi, Andrea Marcucci, Matteo Hallisey. C’era il rischio concreto di tenere milioni di italiani privi di rappresentanza, in quel collo di bottiglia formato da un lato dallo sbarramento iniquo del 4% e dall’altro dagli effetti devastanti che sta causando al Paese l’attuale maggioranza dai tratti sempre meno velatamente illiberali. E invece, il sogno verso gli ‘Stati Uniti d’Europa’, potrebbe essere iniziato. Un’area politica che va dai liberali ai socialisti, dai repubblicani ai radicali, che ha rappresentato la massima espressione di pluralismo democratico, di riforme e di conquiste sociali ed economiche di questo Paese. Enzo Maraio, indicato dai leader capolista per la circoscrizione meridionale, ha ribadito che i socialisti si ritrovano a casa propria nella lista Stati Uniti d’Europa, molto più che in passate esperienze. “Aderiamo a questo progetto senza alcuna perplessità, non fosse che per una questione di coerenza storica. Siamo in questo progetto da socialisti in Italia e da socialisti in Europa, contrariamente ad altri che in Europa stanno nel gruppo socialista ma in Italia, spesso, se ne dimenticano. Siamo la vera alternativa al progetto nazionalista dei populismi e dei sovranismi. Dobbiamo realizzare finalmente il sogno, dargli gambe, costruire una Europa federale, è questo l’obiettivo del nostro impegno e della campagna elettorale, e lo dobbiamo fare pensando anche ad una rinnovata unità del nostro Paese, che deve mettere al centro degli investimenti il Sud, come volano della ripresa economica e sociale italiana. Siamo orgogliosi di far parte di questa lista e lo sono personalmente per guidarla nella circoscrizione Sud”. Proprio Emma Bonino aveva citato in apertura il sogno, la fuga in avanti, di Einaudi e Spinelli divenuto in seguito anche quello di Pannella e Craxi, che è poi quello di Turati, quello di Rossi e Colorni, di Matteotti e Rosselli e di tutti gli antifascisti che nel momento più buio della storia europea, seppero sognare e immaginare una patria comune, affratellata dall’orrore della guerra, rimessa insieme dal cemento della speranza, della democrazia e della pace. La lunga marcia che ha portato alla nascita di SUE, alimenta la tradizione di riformismo, giustizia sociale, difesa delle classi più svantaggiate, per l’ammodernamento dello Stato, per la giustizia giusta, per un welfare inclusivo; tutti elementi che si ritrovano in questa lista, grazie anche al contributo sovrapponibile degli altri soggetti che la compongono. Nonostante i tentativi vani e fasulli di chi di volta in volta parla a vanvera di socialismo liberale, di azionismo e al dunque si ritrova immancabilmente a fare l’alleato della destra. E lo hanno ribadito senza mezzi termini gli altri partners, da Riccardo Magi col suo endorsement a Mario Draghi quale futura risorsa per le istituzioni europee; ai capilista come Graham Watson ex presidente dell’ALDE, nel Nord Est; Rita Bernardini per la circoscrizione insulare; Giandomenico Caiazza, storico avvocato di Enzo Tortora, per la circoscrizione Centro. Ed è senza dubbio una nuova impresa politica quella che scaturisce con gli Stati Uniti d’Europa, che pur con tutti i rischi del caso, come ha detto Benedetto Della Vedova, nasce con il grande supporto ideale dei principali filoni culturali della storia democratica italiana. Antifascista, perché anti totalitaria. Maraio, in un altro passaggio rilancia: “stiamo assistendo ad una campagna elettorale delle destre che invece di preoccuparsi dei principali temi del continente, si occupa di localismi, conia slogan come “meno Europa”, rilancia i nazionalismi, si guarda l’ombelico e non comprende che è proprio l’opposto di quello che dobbiamo fare. E cioè, un’Europa unita e federale aperta alle sfide globali, specialmente in un’epoca che vede due guerre in atto alle sue porte e tante questioni sociali ed economiche ancora da risolvere. Questa lista è per i tanti giovani che si sentono europei in un progetto che è un cuore pulsante per l’Europa, per i lavoratori e per le imprese che aspirano ad essere più competitive. Non solo regole, ma prospettive”. E non è un caso che i principali sondaggi diano la lista già ampiamente in grado di superare la soglia di sbarramento. Ed è il battesimo più bello e importante che ci si potesse aspettare, quello degli elettori.