“Il PSI esprime soddisfazione per il fatto che pare che sia intenzione del Segretario PD Matteo Renzi proporre l’abolizione del canone RAI.
L’iniziativa va nel senso auspicato da tempo dai socialisti, i quali, sin dalla 15^ Legislatura, avevano presentato una proposta di legge per abolire il canone RAI, trattandosi di una sorta di tassa ormai anacronistica poiché, nel corso degli anni, erano e sono venuti meno quei presupposti (anche in relazione all’enorme aumento degli introiti pubblicitari) e quelle caratteristiche dell’ente televisivo che ne giustificavano l’esistenza”. Lo sostiene il coordinatore della segreteria del Psi, Gian Franco Schietroma.
“Peraltro è ancora più inammissibile continuare a vessare gli utenti con l’imposizione del pagamento del canone, quando la RAI procede ad un ingiustificato e considerevole spreco di risorse, con superstipendi inaccettabili e affidandosi anche a costose produzioni esterne per i vari programmi televisivi, pur avendo un gran numero di dipendenti, con professionalità di rilievo e molto ben pagati. Inoltre, in un momento in cui tante famiglie sono in grave difficoltà economica, gli italiani passano gran parte del tempo libero davanti alla televisione ed è davvero iniquo che vengano tassati anche per questo. D’altra parte è assolutamente necessario ridurre la pressione fiscale, giunta ormai a livelli insostenibili” – ha concluso Schietroma.