125 anni del Psi. Un successo ‘l’eresia dei liberi’ a Bari

Si è conclusa a Bari, alla Fiera del Levante, la kermesse socialista dal titolo ‘L’eresia dei liberi’ organizzata per festeggiare i 125 anni dalla fondazione del Psi, che si tenne a Genova nell’ agosto del 1892, prima come ‘Partito dei Lavoratori Italiani’, poi divenuto Partito Socialista Italiano. “Bari è stata un successo”- ha scritto sul suo profilo Facebook il Segretario del Psi Riccardo Nencini, al termine della due giorni pugliese. “Ringrazio davvero tutti, le compagne e i compagni pugliesi in testa, gli storici, i nostri ospiti – da Martelli a Intini a Stefania Craxi, da Signorile a Zita Gurmay. Sala piena per ascoltare la storia della libertà e della giustizia sociale e per costruire insieme il socialismo del futuro”. Sul palco, come ricordato dal Segretario, sono intervenuti Claudio Martelli, Claudio Signorile, Simona Colarizi, Zeffiro Ciuffoletti, Zita Gurmai, presidente Pes Women, Gennaro Acquaviva, Claudio Altini, Salvo Andò, Maria Pisani, Elisa Gambardella, Luigi Iorio, Donato Pellegrino, Pia Locatelli, Fabrizio Chicchitto, Gianvito Mastroleo, Gian Franco Schietroma, Luigi Covatta, Mauro Del Bue, Stefania Craxi. L’evento, che si è aperto con un corto dedicato al racconto della storia dei 125 anni di storia socialista, con interventi di Fabio Morchio, Carlo Tognoli, Mario Artali, Rita Cinti Luciani, Daniele Fichera e Daniela Mazzucca. Al centro del manifesto ‘L’eresia dei liberi’, i volti dei padri nobili del socialismo italiano: Filippo Turati, Anna Kuliscioff, Pietro Nenni, Sandro Pertini, Giacomo Matteotti, Giuseppe Saragat, Bettino Craxi; Anna Maria Mozzoni, Argentina Altobelli, Loris Fortuna, Agata Alma Cappiello, Giuseppe Di Vagno, Andrea Costa, Lina Merlin, Riccardo Lombardi, Carlo Rosselli. E’ stato poi proiettato un video di alcuni interventi pubblici di Bettino Craxi, con parole profetiche sui temi dell’Europa, “i Patti firmati a Maastricht non sono scritti nella Bibbia e l’Italia ha il dovere di rinegoziarli” e sul fenomeno dell’immigrazione: gia’ nel 1992, in un convegno a Venezia, Craxi affermava che “il tasso di crescita demografica dei paesi poveri è molto alto, sono iniziate correnti migratorie che, in assenza di un accelerato processo di sviluppo che abbracci tutta la riva sud del Mediterraneo, sono destinate a gonfiarsi in modo impressionante e saranno tendenze inarrestabili”. Nella sala congressi della Fiera del Levante, centinaia di militanti e simpatizzanti del Psi, giunti da tutta Italia e, tra gli esponenti del socialismo pugliese, Alberto Tedesco, Franco Borgia, e Daniela Mazzucca, prima e sino ad ora unica donna sindaco di Bari nel 1992, quando il capoluogo pugliese fu, per quella stagione, “la città più socialista d’Italia”, fino ad ospitare nel 1991 l’ultimo congresso del Psi con Bettino Craxi Segretario del partito. Nencini, parlando con i giornalisti a margine dell’evento, ha detto: “Bisogna presentarsi agli elettori con un progetto definito di centrosinistra, una sinistra riformista forte e coesa, e la legge migliore per farlo è una legge che abbia un impianto maggioritario, perché chi va a votare deve sapere per chi vota e per fare che cosa subito dopo il voto. C’è la necessità di una sinistra riformista unita – Pd, Psi, Pisapia, Emma Bonino – un mondo che del riformismo ha fatto la sua bussola di comportamento”.- ha aggiunto. Da Bari il Psi ha lanciato tre proposte programmatiche. “I 125 anni di storia che oggi celebriamo – ha affermato Nencini – sono quelli che hanno reso l’Italia più libera e più civile. Non c’è una grande riforma di cui oggi godiamo i diritti che non sia passata dalle piazze o dal Parlamento con conquiste o leggi che i socialisti hanno firmato, sottoscritto e difeso fino alla fine. C’è però una parte del futuro ancora più significativa che parte da questa storia e, attraverso un’Europa diversa, passi, grazie agli Eurobond, alla fase degli investimenti, con un’attenzione particolare al mondo dei migranti. Noi siamo favorevoli allo Ius soli – ha spiegato Nencini – ma a condizione che chi vive in Italia, lo faccia giurando sulla nostra Costituzione e rispettando i doveri del nostro paese”. Nencini ha inoltre detto che occorre “defiscalizzare tutte le assunzioni presso le imprese che riguardano giovani neoassunti”. Per questo evento nazionale che celebra la storia del partito è stata scelta Bari “per due ragioni – ha ancora affermato Nencini – abbiamo avuto un ottimo risultato elettorale alle amministrative e questa terra ha espresso in questi 125 anni di storia leader, grandi battaglie di civiltà, ha dato i suoi morti per combattere per la libertà degli italiani e per questo era giusto essere qui. Facendo un passaggio sull’Europa e sul tema della sicurezza, ha aggiunto: “Tra brexit e sovranismi “non possiamo essere soddisfatti di questa Europa. Questa Europa, questa Italia, le si cambiano solo se adottiamo canoni diversi per interpretare questa società, io non sono stupefatto se il centrodestra vince nella Stalingrado italiana che era Sesto San Giovanni. E’ soprattutto la povera gente, chi è in difficoltà – argomenta Nencini – che ha timore per la propria sicurezza, per quella dei propri figli, che sceglie il centrodestra. Perche’ individua nel centrosinistra una lacuna sul tema della sicurezza personale. O la sinistra torna a conciliarsi con il popolo oppure lasceremo questo tema alla destra più sovranista, reazionaria, razzista. Il socialismo italiano e il socialismo europeo – ha aggiunto Nencini – hanno sempre convissuto tagliati da due linee, da una frontiera al di là della quale c’era il massimalismo e al di qua il riformismo, la scelta riformista del socialismo italiano, che risale agli anni 60 e’ stata bene interpretata da Craxi e trasferita in Europa: allora era il modello del socialismo italiano che veniva ripetuto in Francia, poi nella Spagna di Felipe Gonzales fino alla Gran Bretagna di Tony Blair. Sconfitto quel modello, si è passati a una terza via o a un rigurgito di forze massimaliste che hanno provocato qualche danno, come si vede ancora oggi”

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