di Nautilus
L’ antiamericanismo non c’entra nulla e neppure le tarantelle retoriche di chi vede negli Stati Uniti sempre e comunque il male assoluto. Stavolta da quel grande Paese – culla delle democrazie di tutto il mondo – planano anche dalle nostre parti vicende politiche inaudite, che potrebbero persino preannunciare un cambio di epoca, un declino accelerato delle democrazie liberali. La corsa per la Casa Bianca vede impegnati due ottantenni, con tutto quello che implica un’età così elevata per la qualità della leadership che ne deriverà. Una sfida del genere non era mai capitata in una grande democrazia ed è un segno di debolezza che si trasmette al mondo. Negli stessi giorni, la Corte Suprema ha deciso che il Presidente degli Stati Uniti ha una immunità totale rispetto agli atti compiuti esercitando i suoi poteri costituzionali, anche quelli contro la legge e contro la Costituzione. Dunque è perseguibile se picchia la moglie, ma non lo è, se dal suo ufficio della Casa Bianca, istiga migliaia di invasati ad invadere il Parlamento. Trump, o chi per lui, darebbe un coerente seguito a questo principio, qualora rivendicasse il diritto di ordinare di ammazzare chi gli pare, in nome della sicurezza nazionale. Una sentenza che sta riempiendo di compiacimento i veri nemici della democrazia americana, che ora possono ripetere: visto? Semmai è fragoroso il silenzio dei tanti, anche dalle nostre parti, che hanno a cuore la democrazia liberale e il rispetto dei suoi principi fondanti, a cominciare dalla giustizia eguale per tutti. Certo, l’ostinazione dei due ottantenni e la pessima sentenza della Corte Suprema sono fenomeni diversi e apparentemente non assimilabili e invece il massimo comun denominatore c’è e si chiama Stati Uniti d’America. Il Paese-guida del mondo libero, il Paese che ci ha liberato dai peggiori dittatori della storia umana, sta vivendo un momento difficile, pericoloso. Tacendo, o facendo finta di nulla, si consente uno slittamento progressivo anche dalle nostre parti verso modelli sempre più autoritari. Una brutta storia.