Regionali Calabria, Franz Caruso: evitiamo inutili doppioni

Sabato scorso si è riunito a Lamezia il Forum riformista calabrese, un’associazione che si compone di tanti ex iscritti del Psi e che propugna l’azione riformatrice come strumento, tanto politico quanto amministrativo, di risoluzione delle problematiche che attanagliano l’apparato statale e, sopratutto, regionale. I giornalisti presenti all’incontro hanno titolato “I socialisti guardano alle regionali”. Il titolo è inequivocabile e, del resto, non è frutto né di un errore né di un’esagerazione. I socialisti guardano alle Regionali, è vero, e lo fanno dall’angolo visuale che più gli è consono, quello del Partito socialista italiano, casa del pensiero progressista e riformista, aperta, inclusiva e contraddistinta dalla eterogeneità dei suoi inquilini ai quali, anche se tradita, maltrattata e abbandonata, ha lasciato sempre una porta aperta. Indubbiamente, la curiosità di sentire ciò che hanno da dire soggetti che hanno contribuito a fare grande questo partito, che lo hanno vissuto e conosciuto e che sono entrati nelle sue vicende più importanti (anche se a volte, specialmente nelle ultime occasioni elettorali, hanno preferito farlo da dietro, in scivolata) è grande e non viene tradita: puntualmente, infatti, si riscontrano idee di fondo che ci uniscono, modi di intendere l’impegno politico e sociale che ci accomunano; nelle parole dell’amico Zavettieri c’è tanto di quello che gli attuali compagni socialisti sostengono quotidianamente. È chiaro, a questo punto, che la mia non è una contestazione nel merito, ma è una preoccupazione sul metodo. Da quanto si legge, è evidente l’intenzione del Forum di arrivare alla prossima tornata elettorale regionale con un proprio simbolo, ed è altrettanto evidente che si corre così il rischio di creare un inutile doppione, a meno che non vi sia l’intenzione di dimenticare tutte le forze che compongono il centrosinistra diverse dal Pd. La storia ci insegna che il più grande limite della sinistra è quello delle lotte interne, condotte al fine dell’affermazione di una irrealistica supremazia ideologica di una corrente su un’altra, che hanno fatto chiamare vittoria l’elezione di un parlamentare in più nelle file di un gruppo, invece che sconfitta l’aver perso le elezioni in senso assoluto. Oggi non possiamo più consentirci questi lussi: viviamo in un paese in cui una cittadina italiana viene cacciata in malo modo da un ufficio postale di Milano (!) perché è nera, in cui la stampa è attaccata ferocemente dal potere esecutivo, in cui diritti e libertà fondamentali sono seriamente messi in discussione da un’idea inquisitoria di giustizia. Nell’età post-ideologica avere un ideale comune è al tempo stesso una fortuna e una ricchezza. Le condizioni per attuare quella che a tutti gli effetti si presenta come una resistenza democratica ci sono ed i socialisti del Psi intendono praticarla, da riformisti in un centrosinistra totalmente rinnovato; a patto di essere veramente disposti ad accantonare le ambizioni personali, o meglio, a fare personale l’ambizione di mettere l’interesse collettivo davanti al proprio.
FRANZ CARUSO – Segretario Provinciale PSI Cosenza

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